Un cinque volte campione del mondo che prende il microfono in mano e si mette a intervistare un otto volte campione del mondo che corre ancora e che è alla prima gara con la sua nuova moto. E’ esattamente quello che è successo ieri tra Jorge Lorenzo e Marc Marquez, sui canali di DAZN Spagna, con i due che hanno dato vita a un siparietto totale. Perché proprio mentre Lorenzo stava dicendo la sua sul GP appena concluso, lo studio s’è collegato con Marc Marquez, che nel frattempo era arrivato davanti alle telecamere di DAZN. Risultato? I due si sono messi a chiacchierare come due vecchi amici, quasi senza curarsi di tutti quelli che avrebbero potuto ascoltare.
“E’ stato bello – ha detto Lorenzo a Marquez – vede come hai gestito il fine settimana e le due gare. Conoscendoti, e conoscendo i tuoi limiti, è come se ti fossi preoccupato solo di goderti la moto e immagino sia qualcosa che non ti capitava da un sacco di tempo. Sono rimasto un po' scioccato dalla differenza di velocità tra la tua moto e quella di Martín in rettilineo. Cosa ti manca per vincere? Ha influito anche il circuito e questo Qatar dove non hai vinto spesso?” Una lunga considerazione, quindi, prima di una domanda più tecnica, nel tentativo di capire quanto gap c’è realmente tra la Desmosedici 2023 e quella del 2024, con Marc Marquez che, però, evita di scendere nei particolari. “Il Qatar – ha risposto l’otto volte campione del mondo - mi è sempre rimasto un po' addosso: qui ho vinto solo una volta nel 2014. Ma volevo essere tra i primi cinque, sia nella Sprint Race che in gara. E’ vero che Martin in rettilineo era molto più veloce, ma più che una mancanza di motore si è trattato di un errore mio: sono uscito male dall'ultima curva. Inoltre abbiamo fatto una piccola modifica alla moto, ma ho perso qualcosa in accelerazione, che invece è il punto forte della Desmosedici 2023. In questo momento dobbiamo gestire meglio le curve veloci, dobbiamo sfruttare meglio la gomma anteriore. Ho lottato troppo con la moto, sabato ero più a mio agio: devo prendere atto di tutto questo e imparare".
Il discorso, poi, s’è inevitabilmente spostato su Pedro Acosta che ormai è ufficialmente candidato a raccogliere proprio l’eredità di Jorge Lorenzo prima e Marc Marquez poi nel cuore degli appassionati spagnoli. Con Marc Marquez che s’è lasciato andare a una battuta sicuramente scherzosa, ma che forse nasconde anche un po’ di amarezza per il tempo che passa per tutti e che, quindi, non sta risparmiando neanche lui. “Immaginavo che Acosta ci avrebbe provato- ha raccontato – in quel momento stavamo tutti un po’ gestendo, ma lui spingeva e a un certo punto l’ho visto arrivare. Era molto aggressivo, ma quando si è giovani è così che bisogna fare: si impara dando tutto, a prescindere da dove si riesce a arrivare poi. Sicuramente ha usato le gomme più di noi, ma ha avuto una guida molto aggressiva, spettacolare e la verità è che lo odio, per essere un rooki', e quindi un giovanissimo, e per aver fatto quello che ha fatto” .
Per averlo, cioè, sorpassato senza troppi timori riverenziali, anche se Marquez poi, con l’esperienza che ha, ha potuto restituirgli “il favore” quando le gomme di Acosta non ne potevano più. Battute scherzose a parte, però, sul ragazzino della Murcia anche il giudizio di Jorge Lorenzo è stato più critico: “Ha fatto una brutta partenza e in quel momento lì è stato anche pericoloso perché sembrava non avere pieno controllo della moto – ha commentato il cinque volte campione del mondo, con il solito fare severo - È chiaro che Pedro ha fatto poca esperienza con queste moto, non è abituato a guidare con le gomme che chiedono a gran voce che la gara finisca. Questo lo rende molto teso alla guida: l’abbiamo visto negli inserimenti di curva e nei cambi di direzione, che fisicamente richiedevano un po' di rilassamento per le sue braccia. Gli è costato caro dopo la prima metà di gara, sia per quanto riguarda l’usura delle gomme, sia dal punto di vista della stanchezza”.