Spente le luci sul circuito del Qatar, in senso proprio letterale, è il momento di pensare alla prossima corsa e di fare il punto su quella appena terminata. Eppure il mercato piloti non chiude mai davvero, e Francesco Guidotti continua a sognare in grande, affiancando alla giovane promessa Pedro Acosta nientemeno che Marc Marquez. Fantascienza? Non del tutto, anzi. Questo è un sogno ricorrente a Mattighofen, fermato soltanto da Dorna che a metà dell’anno scorso non ha voluto concedere agli austriaci un terzo team in cui schierare proprio questi due piloti.
Ma cominciamo dal presente. Dopo i test in Qatar non proprio entusiasmanti, i signori di KTM tornano a casa con due secondi posti nella Sprint e nel GP, un secondo posto in classifica generale e si propongono quindi come la prima delle forze "anti-Ducati". A dirla tutta, però, l'ottimo risultato è stato raggiunto da Brad Binder e, mentre Pedro Acosta ha fatto più di quanto richiesto piazzandosi ottavo e nono, le altre KTM viaggiano oltre la decima posizione. Se Jack Miller è praticamente già fuori dal team ufficiale, per Augusto Fernandez le cose potrebbero non essere così diverse.
Insomma, bene ma non benissimo e, soprattutto, questi risultati hanno portato di nuovo a galla il tema "piloti" in KTM: molti, infatti, pensano che ciò che manchi davvero alla casa austriaca sia un (altro) fuoriclasse. A raccontarlo senza troppi giri di parole è stato Francesco Guidotti in un’intervista ai microfoni di Sky: ”Abbiamo migliorato nelle aree che volevamo migliorare rispetto alla Sprint - ha commentato il team manager - Lusail è una pista particolare ma i punti sono gli stessi. Dobbiamo imparare ad affrontare circuiti diversi, fra tre o quattro gare vedremo dove saremo, ma essere partiti così quando eravamo in difficoltà va bene. Per quanto riguarda i piloti partiamo dal fatto che Pedro ce l'abbiamo già (ride) e partiamo con un bel vantaggio. Per quanto riguarda Marc a me piacerebbe averlo lo stesso, averli tutti e due mi piacerebbe. Ci proveremo, anche se mi sembra strano che voglia cambiare tre moto in tre anni, non fosse altro che per l'età: penso che si giocherà le sue carte sulla moto attuale e che la terrà anche in futuro. Però...".
Su Acosta il team manager fa un parallelo importante: "Mi ricorda il debutto di Martin nel 2021, quando era con il gruppo di testa e poi aveva perso piano piano; perché in MotoGP la gestione della gara è lunga e complicata. Sono ragazzi che hanno dentro qualcosa in più. Con lui non abbiamo fatto niente di particolare e non ha avuto richieste specifiche, era molto contento a fine gara e si è divertito. Sui giri che ha fatto con i primi è un bene: un debuttante impara di più facendo qualche giro con i più grandi che tutta la gara con il quindicesimo".
Ora tutti verso Portimão, ma pensare a un team di "predestinati" con Marc Marquez e Pedro Acosta a dividere le stesse moto farebbe gola a chiunque, anche a chi in quel garage non avrà bisogno di entrarci. Resta da capire come la vive Brad Binder, che ha un contratto firmato con KTM fino al 2026. Sentirsi la sella scottare dopo un week end così positivo potrebbe anche essere spiacevole.