Uno ha problemi col davanti, l’altro col di dietro, anche se detta così suona male davvero. Però è quello che è, così come uno è rosso, in sella alla sua Ducati, l’altro è tutto nero, in sella alla sua Aprilia. Sono amici, sono rivali e a Assen si sono presentati con l’aria di due che, proprio come in un famoso passaggio del romanzo di Stendhal, “annunciavano un'anima così ardente che, come fanno gli attori ottimi, davano talvolta un sentimento a parole che non ne avevano”. Perché Assen, l’università del motociclismo, è il circuito in cui il talento conta più di ogni cosa e perché quando i problemi sono sempre gli stessi, allora c’è da agire in maniera differente, Rivoluzionaria, appunto. Pecco Bagnaia in questo venerdì l’ha fatto anche a costo di sembrare uno che voleva farsi male da solo. Aspettando seduto nel box per minuti interminabili, mentre gli altri mettevano in fila giri su giri. “Volevo uscire da solo – ha detto Pecco – e non avevo troppe gomme. E’ vero che in quel momento ero fuori dalla Q2, ma sapevo che sarei riuscito a entrare”. E lo ha fatto, nel box nero, anche Marco Bezzecchi: “Nel pomeriggio non riuscivo a tirare forte, mi sentivo sulle uova, poi ho avuto un momento buono e mi sono detto di andare e spingere”.

Pensare diversamente, quindi, per vivere un venerdì differente. E, a quanto pare, anche più appagante, con Bagnaia e Bezzecchi, rispettivamente quarto e quinto, che in sala stampa hanno potuto sfoggiare sorrisi che raramente gli si vedono in faccia quando è ancora solo venerdì. Ognuno pensando ai suoi obiettivi e ai suoi percorsi, ma trovandosi quando l’argomento è stato quello – particolarmente caro ai piloti – delle poche gomme a disposizione. "Alla fine è sempre bello – ha detto il Bez - fare un buon venerdì e riuscire ad andare direttamente in Q2, ma il pomeriggio è stato duro per le condizioni e le difficoltà che hanno avuto tutti con la media anteriore. Qui ci sono poche frenate e la gomma non si scalda facilmente, ma abbiamo poche morbide e è stato necessario usare la media, anche se poi le cadute sono state tante. Per quanto mi riguarda mi sento sempre meglio. Stiamo crescendo insieme: io, la squadra e la moto. È un percorso che stiamo affrontando insieme, e per ora mi sto divertendo”.
A divertirsi più che in altri venerdì è stato sicuramente anche Pecco Bagnaia, che qui a Assen, dove ha trovato ormai anni fa la sua prima vittoria in MotoGP, è sembrato molto più in sintonia con la sua Desmosedici. “Abbiamo cercato e trovato più stabilità – ha ammesso - questa pista mi tiene il davanti più fermo, mentre al Mugello avevo invece tanti movimenti. Sì, siamo più vicini di quello che dice la classifica di giornata, ma bisogna vedere quanto questo essere vicini basterà: se prendi due decimi al giro finisci indietro, quindi è relativo". Quello che relativo non è stato, invece, è il rischio che i piloti hanno dovuto correre per evitare di utilizzare troppe gomme morbide, uscendo in pista con le medie nonostante le temperature di Assen. “Tante cadute oggi – ha spiegato – sono state dovute a un misto tra condizioni e gomme che non si scaldavano abbastanza. Io mi sono trovato bene con la soft, ma ora bisognerà capire nella Sprint e in gara cosa si potrà fare: se sarà così freddo sarà difficile pensare di usare la dura davanti”.
Scelte da fare per domani, dati da analizzare nel box per Pecco Bagnaia, ma questa volta con l’animo di chi ha fatto i conti con più aspetti positivi che negativi. “E’ stato per me un venerdì solido – ha concluso - Sono contento perché abbiamo lavorato in modo differente. E poi, per la prima volta quest'anno, quando sono ripartito con le gomme usate riuscivo a migliorarmi, riuscivo ad avere costanza. Mi sento comodo, anche se ci sono ancora due o tre punti dove ho qualche difficoltà”.