La Ducati del Team Gresini sarà di Marc Marquez. Questo, almeno, a sentire le parole di Fabio Di Giannantonio in una breve ma intensa intervista rilasciata ad Antonio Boselli per Sky nel sabato mattina di Motegi. A vederlo, dopo la sesta posizione in qualifica e l’8° posto in gara sprint, Fabio ricorda una vecchia fotografia passata alla storia come un grande esempio della relatività delle cose: seduti su di un divano ci sono Mick Jagger, Alain Delon e Marianne Faithfull, all’epoca fidanzata del frontman degli Stones. In quello scatto Mick ha lo sguardo nel vuoto, gli altri due si scambiano un’occhiata complice. Ecco, combattere con Alain Delon è dura per tutti, anche se ti chiami Mick Jagger.
Più o meno così dev’essersi sentito Fabio Di Giannantonio pensando all’arrivo di Marc Marquez sulla sua Ducati nel 2024: in un attimo ha capito che contro un otto volte campione del mondo c’è poco da combattere, che il destino a volte è strano perché mai si sarebbe potuta immaginare una cosa del genere. E, soprattutto, che quello che ha ricevuto in questi due anni sarà sempre più di quello che si troverà costretto a lasciare: “A casa non si conoscono molti retroscena”, comincia a raccontare dopo qualche considerazione più tecnica. “Io avevo un’opzione con Gresini per l’anno prossimo, poi ovviamente è uscita fuori la cosa di Marc che è un otto volte campione del mondo e credo che un po’ tutto il paddock lo vorrebbe nel box. Io da parte mia posso dire solamente che a volte ci vorrebbe un po’ più di pazienza, si è persa l’idea di guardare veramente al lavoro e si pensa solamente al risultato finale. Non è un periodo semplice, ma io la sto prendendo così. Se queste saranno le mie ultime gare in MotoGP sto facendo il massimo per me stesso e un giorno voglio arrivare a dire a mio figlio ‘questo qua è tuo papà e in MotoGP ci è stato due anno ed è arrivato qui. Questo è il massimo che ha potuto fare’. Io con me stesso sono a posto. Poi se ci sono forze sovrannaturali e Marc lascia la Honda per venire qui ci posso fare poco, mi dispiace ma ci posso fare poco”.
Sarà la velocità, sarà l’ambiente. Sarà, magari, che Fabio se n’è andato presto di casa e ha cominciato a ragionare da adulto quando ancora non poteva prendere la patente. Eppure non è retorica, sentire queste parole da un ventiquattrenne è uno dei grandi regali che questo sport fa a chi lo segue e se ne interessa: “Se non c’è posto per me in MotoGP dovrò fare qualche altra cosa”, continua poi Fabio. “Personalmente mi sento un pilota di MotoGP, mi sento che sto arrivando e di poter stare in questo paddock. Purtroppo ci sono state una serie di circostanze particolari che in questo momento me lo permettono un po’ meno. Però chissà, alla fine ancora non è detto nulla, magari facciamo venire l’acquolina a qualcuno… e anche qui dentro (in Gresini, ndr) sono due giorni che rompo le scatole a Carlo Merlini (Direttore Commerciale e Marketing Gresini Racing, ndr) chiedendogli se è proprio sicuro. Cosa mi ha risposto? Avevamo un’opzione e non l’hanno voluta esercitare. In questo momento sono un’opzione. Ma ragazzi qui arriva Marc, che ci posso fare? Ho fatto tante interviste con tanti giornalisti e mi hanno fatto veramente tantissime domande sull’anno prossimo, come è normale che sia. Mi hanno chiesto più volte se fossi triste, arrabbiato o chi più ne ha più ne metta. Però ho sempre risposto che io da piccolo avevo un sogno, correre in MotoGP. Sto correndo in MotoGP e ve lo giuro, mi piacerebbe tanto che provaste la sensazione di guidare una moto del genere. È una cosa pazzesca. Da qui alle prossime gare mi sto godendo la cosa più bella che ho, l’ho detto anche alla mia fidanzata che mi segue a casa: ti amo, tutto a posto, ma ora sarai sempre seconda, la MotoGP viene prima di tutto il resto”.
Infine Diggia chiede un momento per mandare un messaggio, è quasi buffo perché sembra uno di quei concorrenti nei quiz a premi quando prima di lasciare lo studio saluta la gente a casa: lo fa con un po’ di emozione, cercando di scegliere le parole giuste e con la convinzione di rubare del tempo a una trasmissione che deve proseguire: “Volevo ringraziare tantissimo i vari tifosi che ci sono nel mondo, abbiamo passato un periodo difficile l’anno scorso eppure ci sono delle persone che - ho la pelle d’oca - mi hanno dato sempre supporto, mi hanno dato una mano e mi hanno scritto anche delle belle cose sui social. Magari non sembra, ma le persone ti aiutano. Volevo ringraziarli tanto, sono quasi onorato. Ci dobbiamo credere fino alla fine”.