Everybody needs some time...on their own. Tutti hanno bisogno di un po’ di tempo, per conto loro. E’ uno dei passaggi di un capolavoro totale del rock, November Rain, e quell’assolo che è roba potentissima, oggi che manco a farlo apposta è quasi novembre, potrebbe suonarlo Nicolò Bulega. Solo che senza la vena di malinconia, senza raccontare di due che si dicono addio, ma raccontando, semplicemente, che a volte bisogna lasciarsi andare per ritrovarsi. A Axl Rose, storico frontman dei Guns N’Roses, gli somiglia pure un po’, biondo così come è e con l’espressione da duro. Però Nicolò Bulega, o almeno il nuovo Nicolò Bulega, con un rocker cattivo e spregiudicato c’entra poco o niente, è più un principe biondo che ha ostinatamente deciso di sporcarsi le mani tra le manopole e l’asfalto per raccontare al mondo che tutti hanno bisogno di un po’ di tempo, per conto loro. A modo loro.
Nicolò Bulega e il Motomondiale quel tempo se lo sono dato. Se lo sono preso. Si sono detti addio sperando che non fosse un addio. Poi, il resto, non l’ha fatto il destino come succede nelle favole a certi principi, ma l’hanno fatto la determinazione, la voglia di ricostruirsi, la consapevolezza che una grande passione ti presenterà sempre il conto anche se, da quando è il tuo lavoro, hai scoperto di odiarla pure quella passione. Trovando, nel frattempo, la sicurezza che alla fine è così per tutti, anche quando s’è sentito sulle spalle il peso di essere uno destinato a arrivare e ti chiamavano, ferendoti senza saperlo così bambino come eri ancora, “il nuovo Valentino Rossi”. E’ arrivato, ma da un’altra strada: la sua. Dopo aver pure sbattuto il muso, ma con il coraggio di riprovarci e la forza di riuscirci. Perché è di oggi, dopo il test effettuato ieri a Jerez e il cronometro fermato su tempi di assoluto rispetto, la notizia che Nicolò Bulega, il nuovo Nicolò Bulega, sostituirà Marc Marquez a Portimao e Valencia in sella alla Ducati Desmosedici campione del mondo e condividendo il box con l’amico di sempre, Pecco Bagnaia. Roba, insomma, che nemmeno quando era costretto a vivere da predestinato avrebbe potuto immaginare. Mentre andava tutto nella direzione opposta a quella che invece tutti avevano dato per certa. Solo che a volte, anzi quasi sempre, tutti hanno solo bisogno di un po’ di tempo…per conto loro. A modo loro.
Quel tempo Nicolò Bulega è andato a prenderselo lontano dal motomondiale, inseguendo i tempi in SBK, passando dalla porta secondaria della Supersport fino a mettere gli stivali sul tetto del mondo. Fino a sbarcare in Superbike, quella vera, e diventare l’unico in grado di giocarsi due titoli mondiali con Toprak Razgatlioglu. Fino, e qui ci scappa l’esaltazione della perfezione, a esordire in MotoGP ancora prima di quel Toprak Razgatlioglu che la MotoGP ce l’ha in tasca da ormai tanti mesi. La pioggia del novembre di Nicolò Bulega sarà emotiva: tra la potenza di un “finalmente eccomi qua” e le staccate perfette che ormai la ragione e le esperienze gli hanno insegnato a fare rispetto alle curve delle aspettative. E’ rock con le motociclette da corsa.
Sì, è November Rain riscritta da Nicolò Bulega, senza alcuna tristezza, con tanta gratitudine e con le parole dovute di uno che adesso, fosse anche solo per un finale di stagione, fa finalmente il pilota di MotoGP, ma con tutto alle spalle e ben impresso nella testa. E scopre pure il gusto di sentirsi con gli stivali ben piantati a terra. "Sono molto contento – ha detto - di poter chiudere così una stagione come questa con una sorpresa dell'ultimo minuto. Debuttare in MotoGP è il sogno di ogni ragazzo che aspira a diventare pilota. In più, poter guidare la moto Campione del Mondo per le ultime due gare del 2025 rende tutto ancora più emozionante. Sarà una grande scommessa, non ho aspettative. Prenderò questa esperienza con calma, soprattutto perché finora ho potuto provare la Desmosedici GP solo a Jerez. Detto questo, sono sicuramente motivato a fare bene e a dare il massimo. Grazie a Ducati e Ducati Corse per la fiducia, a Claudio Domenicali, Gigi Dall’Igna, Mauro Grassilli, Davide Tardozzi, Stefano Martinelli e Serafino Foti per avermi fatto sentire il loro pieno supporto e al Team Aruba.it Racing, con cui abbiamo chiuso una stagione da protagonisti".