In casa Honda la situazione non è di certo rose e fiori, questo è chiaro: lo ha evidenziato anche il team manager Alberto Puig. Da un lato abbiamo Marc Marquez, ancora alle prese con i suoi evidenti problemi fisici di cui si è parlato tanto, dall’altro Pol Espargaro che, entrato in un periodo negativo, vede i risultati che faticano ad arrivare a causa di una difficile ricerca della confidenza con la moto.
Honda che ormai sta già lavorando in chiave 2022, nessuna fretta per adesso quindi, anzi. C’è anche un certo ottimismo sia per il rientro al 100% del suo alfiere Marquez, che per la competitività della moto: “Marc – dice Puig – è sulla giusta strada, sta tornando nel pieno del suo pazzesco potenziale. La cosa positiva è che Marquez ha potuto correre con i migliori piloti per tutto il Gran Premio, mentre quella negativa è il suo incidente alla fine della gara. Penso che la scelta della gomma posteriore sia stata una buona decisione, era diversa dal normale, ma Marc e la sua squadra hanno capito di cosa avevano bisogno”
Situazione diversa nell’altro lato del box, dove, al contrario dei segnali incoraggianti che sono arrivati per quanto riguarda Marquez, Pol Espargaro non va. I risultati non arrivano e lo spagnolo non riesce proprio a guidare la moto come piace a lui: manca confidenza.
“L’intesa tra Pol Espargaro e la sua moto – conferma Puig – è un punto negativo. È lontano dal suo potenziale e sta perdendo il potenziale della moto. Sta soffrendo e dobbiamo lavorare con lui per superare la situazione”.
Ci si aspettava di più da Pol Espargaro: sarà magari il fatto che questa sia ancora la sua prima stagione in sella alla RC213V, ma in Ktm aveva dimostrato di avere davvero un grandissimo potenziale. Forse è ancora presto tirare le somme, perché ormai è chiaro: la Honda non è una moto dove arrivi e vinci, abbiamo la dimostrazione di Jorge Lorenzo e Alex Marquez. Per arrivare a essere competitivo servono tanti chilometri e tanti errori. Tempo al tempo. Forse.