Marc Marquez è andato forte. Ok, ma lui, l’otto volte campione del mondo, non può aprire bocca, perché questi sono stati gli accordi con Honda, affinchè gli permettesse di provare la Ducati Desmosedici già a Valencia, nonostante un contratto che lo lega al costruttore giapponese fino alla fine del 2023. In verità qualche parola a Marc Marquez è sfuggita, subito dopo i primi giri nel box, con la telecamera di Sky (e quindi anche il microfono) che ha catturato tutto e noi di MOW che abbiamo fatto il resto, raccontando le prime impressioni del 93. Tutto l’altro che ci sarebbe da dire, invece, Marc Marquez l’ha fatto dire ai suoi sorrisi e al cronometro: ha chiuso con quelli davanti, permettendosi pure un attacco al tempo e dimostrando che il feeling con la Desmosedici è stato immediato.
Nessun altro commento, come da accordi, con il team Gresini che, però, e è bene sempre ricordarlo, non è solo Marc Marquez. E’ anche Nadia e tutti quelli che hanno reso famiglia una squadra, è anche Michele, il team manager che sembra un ragazzino ma ha sulle spalle un’esperienza pazzesca e ha messo a segno il colpaccio del decennio, e è anche Alex Marquez. L’altro pilota. Il fratello di Marc. Quello che oggi, come ultimamente gli è toccato fare spesso, ha potuto parlare sia di lui sia di quel fratello maggiore che s’è incredibilmente ritrovato nel box. E ha messo subito le cose in chiaro: “L'arrivo di Marc rende la squadra ancora più unita , come è normale che sia. Non c'è tanta rivalità perché alla fine è solo un altro compagno di squadra. Sì, ok, è mio fratello e il legame tra il suo lato del box e il mio si può creare ancora più forte e questo è importante. Crescere come squadra sarà più facile, penso che questo ci porterà benefici per il futuro. Anzi, ora siamo nella stessa squadra, non abbiamo ancora parlato, ma lo faremo e sono curioso di sentire i suoi commenti. Potremo tornare a condividere impressioni, visto che non dovranno più esserci segreti”. Nessuna rivalità, quindi, solo tanta voglia di lavorare ancora insieme dopo il terribile 2020 in Honda. E dopo una stagione che è stata comunque di soddisfazioni per Alex più che per Marc.
E’ proprio sulle differenze tra la Desmosedici 2022 guidata fino a ieri e la 2023 portata in pista oggi che Alex Marquez ha voluto soffermarsi più a lungo: “Oggi era una giornata da cani – ha detto riferendosi al freddo e al meteo – però abbiamo lavorato molto e molto bene. Ho sentito diverse differenze, ho dovuto adattarmi. All’inizio mi è sembrato un po’ strano perché il motore sembra un po’ diverso nel carattere ed è lì che abbiamo dovuto adattarci di più. Dovrò soprattutto adattare il mio stile di guida, ma penso che il potenziale ci sia, devo solo finire di capirlo. Quindi in circuiti come la Malesia o il Qatar, dove speriamo che le condizioni siano migliori e che il vento non sia come oggi, sarà importante adattarsi nel migliore dei modi e continuare a fare il nostro lavoro e preparare la prima gara. Ma il primo contatto è stato molto positivo. Credo che la differenza più sostanziale tra la 2022 e la 2023 sia nel motore, abbiamo anche materiale migliore in generale dalla Ducati soprattutto per l' aerodinamica. Ho sofferto molto con l’ anteriore che spingeva e sulla 2023 il problema sembra meno evidente. Altro possiamo giocarci un po' di più con i set up. E’ stato tutto molto positivo, ma alla fine dobbiamo capire di più, perché oggi non voglio trarre conclusioni affrettate” .
Anche la metà del box Gresini che può parlare, quindi, lascia Valencia con il sorriso. Lo stesso che Marc Marquez non ha potuto accompagnare con un qualche commento a caldo. Per lui ci ha pensato, per come si è potuto e senza violare gli accordi fatti con Honda, il team manager Michele Masini. “Sono felice e l’atmosfera nella squadra è fantastica – ha affermato – Sulla performance di Marc non posso dire più di tanto, lo sapete, ma credo che il cronometro abbia detto molto di quello che c’era da dire. Abbiamo svolto un gran lavoro e i due piloti hanno portato avanti impegni differenti, perché così avevamo stabilito di fare: il 2024 sarà tosto e duro per noi, ma sarei un bugiardo se dicessi che l’aspettativa non è altissima. E’ presto per scommettere, ma è chiaro che io scommetterei sul Team Gresini: avremo la moto campione del mondo e cercheremo di raggiungere il massimo con ciò che avremo. Gli ingegneri Ducati fanno un lavoro pazzesco e sono certo che faranno ancora di più per rendere questa moto ancora più competitiva. Ora riposeremo un attimo tutti, poi ci sarà subito tempo di pensare ai test di Sepang”