Sono le 21:07 di lunedì sera a Valencia. L’ultima moto ad accendersi per il rodaggio è la Ducati di Marc Marquez. Lui è fuori dal box con la fidanzata e il suo assistente, guardano la moto senza parlare. Passa qualche minuto, tira vento. Poi Marc si avvicina alla moto e prende in mano il gas, facendola suonare un paio di volte. Martedì mattina è il giorno. Marc Marquez arriva tardi al box, fuori è pieno di gente. C’è nervosismo in Gresini, tra gli uomini Dorna e tra i giornalisti. Pare di vivere una giornata storica, ogni momento viene vissuto come cruciale: lui che entra nel box, poi che sia prepara, il primo sguardo alla moto preparata con una livrea speciale. Questo è di gran lunga il giorno più freddo da quando siamo atterrati a Valencia.
Alle 11:14 Marc Marquez esce per la prima volta sulla Ducati Desmosedici del Team Gresini. Sale con calma, sembra volersi ricordare il momento. Ha lo sguardo di un uomo che sta andando in guerra. Al primo giro la tabella Gresini dice “Welcome to the family”. Fa otto giri in tutto, chiudendo con un 1’30.683: è il terzo tempo assoluto.
Quando rientra al box la tensione è ancora più alta. Lui si siede con calma, toglie i guanti. Appoggia il casco dando le spalle alle telecamere e, quando si gira, fa un largo, larghissimo sorriso a Frankie Carchedi, il nuovo capotecnico. È un sorriso malizioso, spontaneo. Ed è tutto lì dentro, in quei pochi momenti che precedono la lunga serie di impressioni tecniche che Marc Marquez dà ai suoi uomini. Ad ascoltare c’è anche Michele Pirro, che dopo la gara di domenica sera aveva ammesso di essere particolarmente curioso di sentite il commento dello spagnolo.
I primi commenti di Marc Marquez sulla Ducati GP23
Di commenti ufficiali Marc Marquez non potrà farne fino al 1° gennaio, per via del contratto che (ancora) lo lega alla Honda. Eppure, in qualche modo, tutto quello che pensa di questa Ducati lo riusciamo a capire lo stesso. Primo: c’è tantissimo grip al posteriore, che per un pilota è la miglior notizia che si possa ricevere. Secondo, all’anteriore la moto è molto diversa rispetto alla Honda: “La confidenza c’è, il feeling è incredibile, veramente ottimo. Ma se freno troppo forte si alza dietro e si scompone, la confidenza c’è ma non posso andare in override, il davanti si muove e non riesco a capire quando perdo l’anteriore”.
Poi continua: “La prima apertura del gas è un po’ scorbutica. La Honda si può girare di posteriore, ma qui c’è tanto grip e non si riesce, quindi se apri prima la moto ti porta fuori. Poi rispetto alla Honda questa moto è meno impegnativa nei cambi di direzione”.
Ci sarà da lavorare, 11 anni in Honda non si cancellano in un attimo. In sala stampa chiaramente è il grosso argomento della giornata, qualche giornalista spagnolo dice che Marc vincerà il titolo quest’anno, per altri verrà regolato da chi in Ducati c’è già. Le sue intenzioni però sono chiarissime: vuole tornare a vincere il titolo. E ci proverà già nel 2024.