Valencia in questi giorni non è solo una pista: è un laboratorio d’asfalto tra ambizioni e calcoli di ingegneri che non sanno più che inventarsi. Yamaha e Honda, infatti, sono impegnate in due giorni di test privati grazie alle concessioni di categoria D di cui possono beneficiare nel tentativo di colmare il gap siderale da Ducati mostrato anche in questo inizio della MotoGP 2025. In particolare Yamaha sembra volerle provare proprio tutte e, lasciatecelo dire, anche con un po’ di confusione, con il lavoro affidato a Cal Crutchlow, reduce da un anno di assenza forzata per un infortunio alla mano, e Augusto Fernandez, reduce da un doppio impegno tra Pramac e il ruolo di collaudatore.

“Finalmente Cal è al cento per cento – ha detto Paolo Pavesio, direttore sportivo Yamaha, in una intervista rilasciata a Speedweek - Il suo ritorno è cruciale per affinare dettagli e raccogliere feedback”. Tra le M1 provate, infatti, c’è anche quella spinta dal motore V4, sviluppato con Luca Marmorini. E i colleghi della testata francese, Paddock-GP, hanno anche paparazzato il nuovo prototipo con l’inconfondibile sound del motore a V, pubblicando un video che sta facendo il giro del mondo.
Ma non è solo questione di decibel e zoom sfruttati al massimo, visto che il V4 per Yamaha rappresenta una rottura col passato e c’è chi giura di aver visto nel box di Valencia anche una M1 con il motore da 850cc. Quello, per intenderci, che si dovrà utilizzare a partire dal 2027, quando cambierà il regolamento della MotoGP. E su cui avrebbe dovuto lavorare Andrea Dovizioso, che a Valencia, però, non s’è visto. Il motivo? Fa i conti con l’ennesimo infortunio alla clavicola dopo una caduta in allenamento con la moto da cross e Yamaha ha dovuto chiedere gli straordinari a Fernandez.

Anche perché Fabio Quartararo è sempre più insofferente e adesso anche Alex Rins comincia a mostrare più di un segnale di impazienza, con i due piloti che vorranno risposte già dal prossimo 28 aprile, quando, dopo il fine settimana di gara, i piloti della MotoGP potranno provare i nuovi materiali messi a disposizione dalle case nei test ufficiali previsti dal calendario di Dorna.
E’ proprio in vista di quell’importante test che anche Honda sta lavorando in questi giorni a Valencia. Il focus, però, non è sul motore: la RC213V è alla ricerca di un miracolo aerodinamico. Stefan Bradl e Aleix Espargarò sono chiamati a trovare quel chilometro orario in più che potrebbe avvicinare Johann Zarco al podio e Joan Mir e Luca Marini alla top 5. Il francese, quinto in Qatar a soli 0.166 secondi dal terzo posto, ha dimostrato che il potenziale c’è, ma serve un salto qualitativo.