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In Malesia Bagnaia può vincere il mondiale, ma anche ripartire da zero: “Qui a Sepang eravamo lentissimi, poi però…”

  • di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

20 ottobre 2022

In Malesia Bagnaia può vincere il mondiale, ma anche ripartire da zero: “Qui a Sepang eravamo lentissimi, poi però…”
In testa al mondiale, per la prima volta quest’anno. E, per la prima volta, davanti a un match point in MotoGP. La pista è quella della Malesia, la moto quella che non vince dal 2007. Pecco Bagnaia è sereno, pronto, attento. E racconta le sue sensazioni sui test e rispetto al 2018, quando il titolo lo vinse nella Moto2

di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

Sereno. È questa la parola che Pecco Bagnaia ha ripetuto più volte, in italiano, durante la conferenza stampa del giovedì, seduto al centro tra Fabio Quartararo ed Aleix Espargarò. Parola, questa, ripresa anche da Davide Tardozzi in un’intervista per il podcast ufficiale della MotoGP. Davide ci crede, Pecco ci crede. D’altronde un mondiale in Malesia l’ha già vinto nel 2018, in Moto2, e oggi si dice addirittura più rilassato di quattro anni fa. A fine conferenza gli fanno notare che se Espargarò vincesse la gara, Quartararo finisse ai piedi del podio e lui a terra a Valencia sarebbe come ricominciare da capo (-1 Fabio, -2 Aleix). Pecco sorride, ma per la prima volta quest’anno prende spazio, mette sul tavolo i suoi meriti: per quanto ha lavorato, racconta, il mondiale se lo merita.

E le parole con cui apre al weekend sono piuttosto chiare: “In questo momento sono calmo, alla fine so che il nostro potenziale può essere alto. Se continuiamo a lavorare come abbiamo fatto nella seconda perte della stagione possiamo fare un ottimo lavoro. Il grande punto di domanda qui è il meteo, sembra che sabato e domenica pioverà, però vediamo. È sempre difficile indovinare il tempo qui, ma abbiamo una grande possibilità: è dal 2009 che un pilota italiano non vince un mondiale in MotoGP, dal 2007 che non lo vince Ducati. E per me sarebbe il primo in questa categoria. Di sicuro la pressione è alta e comincio a sentirla, in questo momento però sono contento, anche se dobbiamo finire il lavoro. Rispetto al 2018? Sinceramente è completamente diverso, quella volta è stata durissima ed era il mio primo titolo, adesso sono più rilassato. Domani però cambierà, domenica ancora di più, comincerò a sentire la pressione”.

Il circuito, quello di Sepang, porta anche cattivi ricordi, specialmente i test di inizio stagione che per Bagnaia non sono andati come sperato:  “Quando abbiamo provato qui non credevo nemmeno io al nostro potenziale, eravamo lentissimi. Era difficile essere costanti e veloci e abbiamo dovuto lavorare moltissimo per raggiungere questo livello. Il miglioramento più grande è stato a Portimaõ, poi da Jerez siamo stati forti. Da lì ho migliorato molto la mia mentalità”.

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Poi, quando gli chiedono qual è stata la svolta per la stagione, Bagnaia divide il recupero in due fasi. Il GP di Gran Bretagna, quando ha capito che per vincere la costanza era più importante della velocità, e poi Aragon, dove la caduta di Fabio Quartararo gli ha permesso di recuperare 20 punti in una gara: “A Silverstone le cose sono cambiate. Ho sofferto tutto il weekend e in gara ho chiuso col 13° tempo. Ma ho fatto del mio meglio per tutto il weekend, abbiamo scelto bene la gomma e alla fine abbiamo vinto. Il momento chiave poi è stato ad Aragon, quando ho fatto secondo e Fabio è caduto”.

Un concetto, questo della velocità, che Bagnaia ha sfruttato anche a Phillip Island: “Il giro veloce è qualcosa che può aiutare, ma in gara devi essere costante e limitare al massimo il consumo della gomma. Devi essere intelligente e capire cosa fare. Ero davanti, ad un certo punto ho provato ad aprire un gap per un paio di giri ma ho capito che stavo solo consumando le gomme”.

Intanto, famiglia e fidanzata hanno preso un volo per Kuala Lumpur in attesa del Gran Premio della domenica, ore 09.00 italiane. Fin'ora la previsione più significativa l’ha fatta Marc Marquez nella conferenza stampa che ha seguito quella dei contendenti al titolo: “Per Pecco è un’occasione per vincerlo, per Fabio è l’ultima per provarci”.

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