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In Superbike siamo al 2015: Rea e Bautista come Marquez e Rossi. E Toprak fa il Lorenzo

  • di Redazione MOW Redazione MOW

12 settembre 2022

In Superbike siamo al 2015: Rea e Bautista come Marquez e Rossi. E Toprak fa il Lorenzo
Sorpassi al limite (e oltre), dichiarazioni velenose, reclami in vista. La Superbike a Magny-Cours ricorda da vicino il 2015 della MotoGP e per gli appassionati è tutto perfetto. E anche il motomondiale, che nel weekend arriva ad Aragon, sta per esplodere

di Redazione MOW Redazione MOW

Tre piloti, tre moto diverse, un titolo: la Superbike 2022 è arrivata a livelli spaventosi in termini di spettacolo. Anche perché a Magny-Cours è esplosa la furia agonistica dei i piloti: in gara 2, al secondo giro, Jonathan Rea si porta all’interno di Alvaro Bautista, lo spinge, lo spagnolo finisce in terra. Una sportellata a dir poco aggressiva (Rea lo guarda, allarga il gomito, lo spinge) che a Bautista costa uno zero e a Johnny un long lap penalty che lo porta a chiudere 5°. In tutto questo a sorridere è Toprak Razgatlioglu, che chiude con la seconda vittoria della giornata (dopo la Superpole Race del mattino) portandosi a 30 punti tondi da Bautista quando mancano 5 weekend alla fine della stagione. Rea, invece, dovrà recuperarne 47.

Per quanto sia tutto diverso rispetto al 2015 della MotoGP, qualcosa a legare le due situazioni c’è: una rivalità spaventosa tra i piloti, fatta di velocità in pista e dichiarazioni pesanti fuori. “Rea ha guidato male, mi ha toccato e mi ha spinto fuori pista”, ha raccontato Alvaro dopo la caduta. “È incredibile che un campione del mondo come lui decida di fare una manovra del genere. Non è stato un errore, l’ha fatto di proposito e la punizione che ha ricevuto non è giusta. Mi è andato dritto addosso e sono caduto. Se mandi intenzionalmente fuori un altro pilota e ricevi un long lap penalty ci stai guadagnando. Meritava una bandiera nera, altro che. Il campionato non c’entra, anche se i punti sono punti è importante che cose del genere non accadano più”. Inutile dire che Jonathan Rea è di tutt’altro avviso: “Sono entrato, lui è tornato sulla sua linea e ci siamo toccati. Ero al limite, in traiettoria e sono arrivato alla corda. Purtroppo Alvaro è caduto e mi dispiace molto, non era mia intenzione e voglio chiarirlo. Non c'era nessuna cattiva intenzione da parte mia, dopo la gara sono andato da lui e gli ho chiesto scusa. Gli ho raccontato la mia prospettiva e ho ascoltato la sua”.

🏆 VICTORY for @toprak_tr54 💥#FRAWorldSBK 🇫🇷 pic.twitter.com/CXuaLcJQ6y

— WorldSBK (@WorldSBK) September 11, 2022

D’accordo con il 6 volte iridato anche Razgatlioglu: “Ha provato a passare all’Adelaide, ci avevo provato anche io in Superpole Race e mi sembra un normale incidente di gara”. Tra due settimane la Superbike torna in pista al Montmelò, per il GP della Catalogna. Bautista davanti, Razgatlioglu e Rea a inseguire. Se in Superbike c’è questo clima di tensione e in MotoGP si respira ancora una certa calma è perché, l’ha spiegato bene Andrea Dovizioso, nelle derivate di serie ci sono più sorpassi: quando riescono male, si apre il dibattito. Questo weekend però la MotoGP sarà ad Aragon, e a seguire andrà in Giappone e Tailandia senza neanche un weekend di stop. Con tre piloti a giocarsi il titolo e sei gare rimaste, c’è da aspettarsi un’esplosione agonistica anche nel motomondiale.

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