“È stata una scelta di mio marito”, dice Nadia Padovani. Siamo nel camion della Gresini Racing, a Barcellona. È il camion da cui i piloti entrano nel box prima del turno, dove cambiano la tuta per tornare in moto alla svelta e dove, tra le altre cose, ci sono dei piccoli uffici per amministrativi. Sono stanze arredate con un’attenzione a cui effettivamente neanche le squadre ufficiali si avvicinano. Bella luce, bell’arredo. Una scelta di Fausto appunto, che a queste cose ci teneva: per quanto concreto e legato al risultato, aveva capito che in un ambiente piacevole si vive meglio e la prestazione migliora. È anche per questo probabilmente che Marc Marquez ha scelto Gresini; oltre al mezzo tecnico ha visto l'approccio professionale affrontato con leggerezza. Nadia dal canto suo sa che quest’anno può giocarsi il mondiale, che c’è una piccola possibilità di tenersi il fenomeno. Nadia è diretta, non fa politica, zero mediazione. Però ride anche lei, non rinuncia all’ironia. In sintesi, la Nadia di oggi è credibile come team owner, ma pure come rockstar.
L’ultima volta che abbiamo chiacchierato eravamo al Cocoricò, per la presentazione della stagione 2024. Quanto sono cambiate le cose in queste prime cinque gare?
“Prima pensavo che Marc Marquez avrebbe potuto fare bene, però non sapevo ancora quanto con la moto che avevamo per lui. Adesso invece è sempre davanti. Siamo molto contenti della crescita che sta facendo, sia con noi che con Ducati”.
Com’è cambiata la squadra con tutta la famiglia Marquez nel box? C’è il padre Julià, la fidanzata di Marc…
“È un bel clima. Noi siamo la famiglia Gresini e abbiamo accolto a braccia aperte la famiglia Marquez, stiamo bene. E poi Marc è una bellissima persona: ci si scherza, è molto intelligente. Come suo fratello eh, anche a lui piace fare scherzi. Sono una bella coppia e noi stiamo molto bene con loro. Poi ecco, in cinque gare si è integrato bene, è entrato proprio nel nostro mood. Magari arrivi in una squadra nuova con persone che non conosci… chiaro, Alex era già qui ed era anche molto contento di noi, però dopo 11 anni da un’altra parte non era scontato che trovasse subito questa alchimia con noi”.
Nel paddock gira un pettegolezzo per cui la famiglia Marquez starebbe considerando di acquisire una parte della Gresini Racing. Smentiamo?
“Mah, per il momento non so niente di questa cosa”. (Ride, ndr.)
Marc vi ha insegnato qualcosa nel suo approccio al lavoro?
“Ah, lui è un gran professionista. È chiaro che la crescita la fai, perché seguire un pilota di questo calibro ti aiuta. Noi però siamo già una bellissima squadra, molto professionale. È chiaro che anche i ragazzi sono molto attenti quando lavorano, però questo c’era anche prima. E tutti noi abbiamo sempre detto un po’ quello che avevamo in testa anche a lui, senza problemi. Ho sempre chiesto a tutti il massimo impegno e la massima concentrazione, massima calma dentro il box, anche nei momenti di agitazione. Perché bisogna essere capaci di controllarsi perché magari una figura così ti porta a voler strafare mentre tu devi cercare di fare il tuo e di farlo al meglio”.
Come si gestiscono tutte le attenzioni mediatiche che avete ricevuto quest’anno? La vita nel paddock è cambiata?
“È abbastanza normale. Certo, siamo ovunque e avendo Marc siamo investiti da un flusso continuo di parole, tutto sommato però la stiamo vivendo normalmente. Chiaro, magari ora mi riconoscono di più e mi fermano spesso per foto… ho addirittura firmato autografi”.
E che effetto fa?
“Ma guarda… normale. Di certo non sono cambiata io, sono sempre la stessa”.
Jorge Martín lo scorso anno ha dimostrato che con un team satellite si può vincere il titolo.
“Oddio, diciamo che ci è andato vicino”.
Giusto. Diciamo che ci si può provare. Sta di fatto che Marc non era così avanti in campionato dal 2019, quando il campionato lo vinse: avete una chance concreta, giusto?
“È chiaro che siamo tutti qui per raggiungere il più grande risultato possibile, sarebbe bello poter vincere un campionato del mondo così”.
C’è qualcuno secondo te che merita questo mondiale più di voi?
“No. Perché un altro? Secondo me ce lo meritiamo noi. Chiaro, ci sono bravi piloti nelle altre squadre, ma lo meritiamo noi”.
I fratelli Marquez hanno dedicato alla squadra una canzone in italiano. Come è nata questa cosa?
“È stato bellissimo, perché noi eravamo lì ad aspettarli dopo la press conference per festeggiare e loro si sono messi a cantare questa canzone… mi stavano per venire le lacrime agli occhi”.
Che poi quella canzone lì, ’Sarà perché ti amo’ dei Ricchi e Poveri, Marc l’aveva cantata anche durante la presentazione al Cocoricò.
Interviene Cristian Massa, Communication Director di Gresini Racing: “Oh, non lo dico perché sono milanista, però… (ride, ndr.) Marc l’ha imparata a forza di vedere i TikTok della curva del Milan, dove la cantano sempre. Questo dicembre mi arriva un audio di Alex, forse prima del derby, in cui cantava questa canzone con suo fratello. E da lì ogni tanto veniva fuori”.
Con Ducati avete un contratto fino al 2025 compreso. Magari state ragionando per avere una moto ufficiale il prossimo anno?
“Allora… Dove vuoi arrivare?”.
Magari ne avete discusso a Borgo Panigale.
“Per tenermi Marc io sono disposta a fare qualsiasi cosa. E la chiudo qua”.
Avete rimesso in piedi un fuoriclasse, attorno avete un’esposizione mediatica enorme, potete offrire una delle moto più veloci di questa MotoGP. Di fatto in questo mercato avete il coltello dalla parte del manico. Se Marc dovesse andare via qual è il piano?
“In questo momento ho ben chiaro chi non voglio. Hai capito?”.
Scoppiamo a ridere. Nadia non perde tempo a darti una risposta articolata che non vuol dire nulla, preferisce raccontare tutto quello che può col minor numero di parole possibili. E le bastano venti secondi per spiegarci come mai, quest’anno, il titolo potrebbero vincerlo davvero.
È il terzo anno che vivi con il ritmo della MotoGP: ti immagineresti mai la tua vita senza tutto questo? Riusciresti a rinunciare?
“No. Prendere l’azienda e portarla avanti mi ha proprio aiutato a non pensare troppo a tutto il resto. E ci penso comunque tutti i giorni, però la MotoGP mi ha dato la forza di risollevarmi. Ho deciso che questa cosa l’avrei fatta col massimo dell’impegno e questo mi aiuta tantissimo nella mia vita. Per me stessa e per i miei figli”.