Jack Miller è uno dei pochissimi piloti della MotoGP che è riuscito a piacere praticamente a tutti, così quando contro le aspettative (anche le sue) ha guidato in maniera memorabile a Portimão è stata una piacevole sorpresa per il paddock. Jack ha portato in KTM la sua esperienza con Ducati, ci sono diversi tecnici in grado di capire le sue parole (anche loro provenienti da Borgo Panigale) e le cose sembrano funzionare abbastanza bene, fatta esclusione per le nuove appendici aerodinamiche sulla pancia della carena che sembrano consumarsi sull’asfalto per mancanza di spazio.
Jack in questi giorni è stato uno dei (pochi) piloti a prendere le difese di Marc Marquez, che con l’ormai famigerata manovra della domenica ha steso due piloti infortunandoli entrambi. L’australiano però, come Fabio Quartararo, ha messo sul tavolo un altro punto di vista, richiamando l’attenzione sulla “chiarezza” da parte dello Steward Panel in termini di sanzioni.
“Penso che la settimana scorsa sia stato normale, questo è quello che succede quando stai quattro mesi senza moto: ognuno voleva dimostrare di essere veloce e farsi vedere, la gente è tesa e i ragazzi spingono, è così che va ed è così che funziona questo sport. Siamo tutti qui per essere veloci ogni settimana, purtroppo gli incidenti succedono e quando sbagli le conseguenze devono esserci. C’è chi dice che Marc dovrebbe essere bannato per una gara, o cose così. L’anno scorso abbiamo chiesto chiarezza. Ma se guardi lo strike di Taka Nakagami (a Barcellona, ndr) o di Alex (Marquez, a Phillip Island) vedi la stessa cosa".
L'incidente di cui parla Miller (lo trovate sopra) effettivamente racconta una storia simile e, per quanto il giapponese non abbia tentato un ingresso sul pilota che aveva davanti, in quel caso non ci fu alcuna sanzione, mentre a Fabio Quartararo (per esempio) venne comminato un long lap penalty per l'ingresso su Aleix Espargarò ad Assen, cosa che invece non è successa a Luca Marini dopo la caduta nella sprint race che ha causato una frattura della scapola ad Enea Bastianini.
"Siccome è Marc Marquez tutti vogliono infilare il coltello nella piaga", ha continuato poi l'australiano. "E non mi metto dalla sua parte, ha fatto un errore e sa cosa ha fatto, ma la gente parla troppo. Tutti vogliono dire ‘mi ha dato una sportellata’ e via così. Ma queste sono le corse e siamo qui per fare questo. Chiaramente c’è una linea da non oltrepassare e questa linea si muove di continuo perché le situazioni sono sempre diverse. Però penso che stiano provando a are del loro meglio e noi - come atleti - cerchiamo di fare il meglio”.