Jannik Sinner è già in Australia. Stessa routine, stessi rituali di dodici mesi fa, quando l'avventura australiana si trasformò nel trampolino verso un’annata straordinaria. Questa volta, però, il volo per Melbourne non è solo carico di aspettative per difendere il titolo agli Australian Open, ma anche di un’ombra che continua a proiettarsi sulla sua figura: l’affaire Clostebol.
Sinner ha festeggiato il Capodanno tra le nevi di Montecarlo, con un brindisi in compagnia di Antonio Giovinazzi e Alessandro Pier Guidi, piloti Ferrari, e del ciclista Giulio Ciccone. Poi, valigia pronta e volo diretto verso l’estate australiana, con due esibizioni all’orizzonte: il 7 gennaio contro Alexei Popyrin e il 10 contro Stefanos Tsitsipas. Niente Atp 250, niente tornei minori: Sinner punta dritto al bersaglio grosso, esattamente come Novak Djokovic, che nel frattempo macina avversari a Brisbane.
Ma se in campo le certezze sono solide come i suoi colpi da fondocampo, fuori il clima è più instabile. A inizio marzo, infatti, Sinner si presenterà davanti al Tas di Losanna per l’arbitrato sul caso Clostebol. Già assolto in prima istanza, il numero uno al mondo dovrà difendersi nuovamente dalle accuse di doping, con la Wada pronta a contestargli la mancanza di controllo sul suo staff. L’accusa ha scelto Ken Lalo, noto per la sua rigidità, mentre Sinner si affida a Jeffrey Benz, l’uomo che ha ridotto la squalifica di Simona Halep da quattro anni a nove mesi. La partita, insomma, è tutt’altro che chiusa.
Intanto, mentre Sinner si allena a Melbourne, Carlos Alcaraz lancia messaggi. L’obiettivo dello spagnolo? Vincere l’unico Slam che ancora manca alla sua collezione. "Se vinco, mi tatuerò un canguro", ha scherzato Alcaraz, citato dalla Gazzetta dello Sport. Ma tra il dire e il fare ci sono 128 giocatori e un certo Jannik Sinner.
L’amico-rivale spagnolo, che ha battuto Sinner tre volte su tre nel 2024, si prepara con un occhio alle modifiche tecniche: racchetta più pesante e servizio rivisitato per affrontare la nuova stagione. E, come ha sottolineato Mats Wilander, «nel 2025 uno tra Sinner e Alcaraz vincerà tutti e quattro gli Slam».
E Nick Kyrgios? L’australiano, che ha fatto del caso Clostebol una personale crociata mediatica contro Sinner, resta per ora spettatore. Prima di sognare uno Slam, Kyrgios dovrà pensare a vincere almeno una partita dopo il rientro...
Intanto, dopo quella in doppio sempre con Kyrgios, brutta sconfitta per Novak Djokovic nell’Atp 250 di Brisbane nei quarti di finale. Il serbo è stato sconfitto dallo statunitense Reilly Opelka (16 ace), sceso dopo una serie di infortuni a numero 293 del mondo, col punteggio di 7-6, 6-3. Nole rimane quindi a quota numero 99 titoli in carriera...