Nel mondo del football americano ogni grande giocatore lascia un segno impresso nella memoria collettiva propria squadra, dimostrando in campo il grande valore sportivo e la dedizione che ha saputo esprimere in un contesto fisico, spesso complicato, come quello di uno sport di contatto come questo. E sono grandi sportivi come Jason Kelce, leggenda degli Eagles, che nel momento dell'addio dimostrano ancora di più l'attaccamento al proprio sport: un sentimento che per Kelce è arrivato lo scorso 16 gennaio, dopo un match che ha segnato la fine della stagione per gli Eagles, e di conseguenza anche il ritiro del giocatore americano.
La notte di Tampa ci ha regalato momenti che resteranno impressi nella mente di molti. Da un lato i Buccaneers, vittoriosi e inarrestabili dopo una partita senza sbavature. Dall’altro lato gli Eagles, grandi sconfitti di questo match e probabilmente dell’intero anno, costretti a leccarsi le ferite e a ricordare a lungo questa notte di delusione. Una sconfitta amara, destinata a lasciare una cicatrice nei cuori di tutti i giocatori e dei loro fan. Una sconfitta che ha rivelato le dure verità con cui la squadra dovrà fare i conti: la necessità di riorganizzare il team e riportarlo ai vecchi albori, e soprattutto, il ritiro di uno dei loro uomini di punta, l’Eagle più iconico nonché più amato degli ultimi anni: Jason Kelce. Kelce, a fine partita volta le spalle al campo, questa volta definitivamente. Un ritiro per certi versi preannunciato, mai ufficializzato prima di quel giorno, spingendo alcuni a credere che Kelce potesse mettere a segno un’altra stagione, nella speranza di far tornare gli Eagles a volare. Lui, uno dei rookie più promettenti nel suo primo anno in NFL.
Lui, che nella sua seconda stagione dovette affrontare un brutto infortunio e nella terza lottò da titolare fino ai playoff, dopo i quali si guadagnò il primo posto tra i centrali della lega. Kelce che del football ne ha fatto la sua vita; Jason, che ha plasmato suo fratello Travis, oggi campione in carica, il quale non ne ha mai negato l’influenza nella sua carriera. Travis che ha scelto orgogliosamente il numero 87 perché è l’anno di nascita di Jason. “Se esiste una dinastia Kelce, allora è iniziata sicuramente nel 1987” dice; Una parabola, quella dei fratelli Kelce, che li ha portati a battersi più volte fino allo scontro decisivo durante lo scorso superbowl, dove Jason, seppur sconfitto, ha dato segno di grande sportività congratulandosi e sorridendo a suo fratello. In quell’occasione, il suo era lo sguardo di un uomo che aveva perso quella che sarebbe diventata la sua ultima possibilità di portare la squadra al top della lega, ma era anche lo sguardo fiero di chi ammira la prorompente avanzata del proprio fratello minore, colui che nel football ha ancora molto da dire. Una carriera fatta di successi e riconoscimenti, al Jason aggressivo e leader in campo, si accompagna l’immagine dell’uomo giocoso e buffo, noto per il suo carisma ed i costumi stravaganti ai festeggiamenti del superbowl.
L’uomo che ha amato gli Eagles come una seconda famiglia e tra gli abbracci in spogliatoio, non ha potuto trattenere le lacrime mentre annunciava il suo ritiro, dichiarando eterno affetto per quella squadra a cui deve tanto. L’uomo innamorato di Philadelphia, che non perde mai l’occasione per elogiarla. Jason, l’uomo duro in campo, imperscrutabile, forte e spesso decisivo, è anche l’uomo che non manca di mostrare un soft spot, riservato solo alla sua famiglia: sua moglie, che lo ha sempre accompagnato e sostenuto e le sue figlie; suo padre Ed, che l’ha appoggiato sin dal liceo, incoraggiandolo a perseguire la carriera da professionista. Mamma Donna, che non perde una partita e che era lì ad abbracciare il suo Jason, mentre chiudeva uno dei capitoli più importanti della sua vita. Ed infine Travis, suo fratello minore, anche lui uomo di punta della lega, con il quale, nonostante la distanza geografica, non manca di condividere successi e sconfitte. Jason che nell’epica vittoria al Superbowl del 2018 ha fatto un discorso che resterà nella storia dell’NFL.
Parlava di “underdog” ovvero "lo sfavorito", colui sul quale non si punta. Sì, perché durante la corsa al Superbowl, nessuno avrebbe puntato sugli Eagles. Nessuno tranne loro stessi. Ci hanno creduto fino in fondo e alla fine sono riusciti a conquistarsi il gradino più alto della lega, per la prima volta nella loro storia. Jason Kelce, ha così simboleggiato l’NFL degli ultimi anni, in un punto di assoluta altezza conquistato in quel 2018 e poi portato avanti nel tempo nonostante gli alti e bassi della sua squadra. Astuto, forte, tenace, tattico, molto spesso eccentrico e sopra le righe, Jason ha fatto innamorare i tifosi di tutto il paese, guadagnandosi il rispetto degli avversari e degli appassionati di altre squadre della lega americana. Ora per lui è arrivato il momento di cambiare rotta, alla fine di un viaggio che lo ha portato a completare la sua opera, regalando alla storia del football americano un capitolo che nessuno potrà mai dimenticare, un’eredità che non sarà facile da perseguire perché Jason è già nell’albo delle leggende del football.