Hanno sorpreso tutti le dichiarazioni rilasciate da Jean Todt, presidente della Fia, durante un’intervista in diretta a Canal+, che si è così espresso su Michael Schumacher: “Non ho mai considerato Schumacher il più grande pilota della storia perché penso sia molto difficile da stabilire”.
Quanto detto suona inaspettato soprattutto se si pensa che negli anni 2000 Todt (all’epoca direttore generale) e il pilota tedesco hanno portato la Ferrari ad essere la scuderia più vincente del paddock, riuscendo nell’impresa di conquistare cinque titoli mondiali di seguito (dal 2000 al 2005, oltre ai primi due nel 1994 e nel ’95).
Il presidente della Fia ha poi motivato così quanto affermato: “Penso che ci siano campioni eccezionali in epoche diverse. Per esempio, Fangio era il migliore del suo tempo, così come Jim Clark. Oggi possiamo dire che Hamilton è il numero uno in questo periodo”.
Secondo Todt quindi non si può decidere il migliore di tutti i tempi nemmeno considerando i titoli vinti, questo perché per ogni epoca e campione, ci sono state diverse condizioni che hanno sicuramente influito sul successo o meno di ogni pilota. Un esempio? Il numero dei GP o l’avere compagni di squadra più o meno competitivi.
Nonostante ciò, resta comunque un dato di fatto che Schumacher sia tra i più vincenti della storia con ben sette titoli vinti sono sette. Stessa quota raggiunta da Hamilton che al momento è impegnato in una lotta serrata con Max Verstappen. Sul pilota della RedBull Jean Todt ha le idee chiare: “Mi ricorda Kimi Raikkonen. È molto diretto e talentuoso. Entrambi hanno pochi interessi e si concentrano su di quelli. Mi sembrano indifferenti al resto”. Aggiungendo di essere rimasto colpito dalla tenacia di Hamilton: “Ammiro la sua longevità, anche se è più facile gestirsi quando si ha la miglior macchina. Sorpasso a Michael? Buon per Lewis, anche se al momento ci sono ancora due sette volte iridati”.