Puro cinema. È bastata una sola frase a Jeremy Clarkson per deridere la Ferrari del presidente John Elkann, finito sulla bocca di mezzo mondo per le dichiarazioni sulla squadra e i piloti in un momento di piena crisi sportiva. Nello specifico, lo storico volto di Top Gear ha usato soltanto dieci parole per commentare l’annuncio della nuova collaborazione tra la Scuderia di Maranello e San Pellegrino: “Forse dovrebbero usare la benzina. La macchina sarebbe molto più veloce”. L’immagine era chiara: una bottiglia d’acqua in vetro e un guanto rosso con lo stemma del Cavallino, proprio come quelli indossati solitamente da Hamilton e Leclerc.
Il solito umorismo alla Clarkson che quest’anno ha colpito più volte grazie a prestazioni che, spesso, si sono prestate allo sfottò perfettamente. Eppure, a fare un po’ di casino è stata anche Canal+ con un trailer per l’ultimo GP da brividi, specie per gli amanti di Star Wars: “Che la Forza sia con loro. Appuntamento all’ultima curva del Gran Premio di Abu Dhabi”. È così che l’emittente francese ha presentato l’ultimo round della stagione, quello decisivo per la lotta al titolo. All’inizio della clip, all’orizzonte di un Lando Norris nei panni di Anakin o Luke Skywalker, si stagliano i due soli di Tatooine, metaforicamente riferendosi ad Abu Dhabi. Subito dopo parte un team radio del pilota McLaren che, con tono preoccupato, chiede “Dov’è Max” con in sottofondo il suono degli allarmi antiaerei usati nella saga, mentre l’ingegnere gli risponde “Non ti preoccupare di lui”.
L’inquadratura passa quindi al casco di Verstappen, con in sottofondo il respiro di Darth Vader insieme alle note della marcia reale: pochi instanti e a prendersi la scena è proprio la Red Bull di Max, accompagnata dal suono del caccia TIE mentre insegue la McLaren di Norris, il favorito alla conquista del titolo. La chiusura, poi, è clamorosa: sulle note di “The Force Theme”, i due sfrecciano inseguendosi con l’inquadratura che continua a modificarsi tra on-board e riprese televisive a 360°.
Un capolavoro, lo stesso che servirà all’olandese per battere Lando visti i 12 punti di distacco in classifica. Ad Abu Dhabi il clima è tesissimo e, ancor prima di scendere in pista, la battaglia è iniziata a suon di dichiarazioni: “I miei non verranno, mio padre ha un rally in Africa e mia madre è a casa coi cani. Penso che sia molto più felice lì che qui: accenderà una candela come fa sempre e poi vedrà tutto in televisione. Io stesso non avevo pianificato di essere in lotta per il Mondiale”, ha spiegato Verstappen nei panni dello sfidante menefreghista. Eppure, lo schiaffo più pesante verso i due papaya è arrivato poco dopo perché, quando dalla platea chiedono ai tre chi avrà meno da perdere, Max non esita: “Non lo so, io niente. Il trofeo è sempre uguale e ne ho già quattro a casa, c’è già la mia firma lì sopra”.
A Yas Marina sarà tutta una questione di nervi e i protagonisti lo sanno benissimo. A Verstappen (e Piastri) serve attaccare, a Norris non sbagliare e, soprattutto, non cedere alla pressione. E sul suo approccio in conferenza stampa Lando ha chiarito: “Rimane lo stesso, abbiamo come sempre analizzato lo scorso fine settimana, ciò che ha funzionato e cosa no, gli errori che abbiamo commesso e cosa dobbiamo migliorare”.
Non poteva però mancare la domanda più in voga degli ultimi giorni, ovvero quella su un possibile aiuto di Piastri nei suoi confronti dettato da ordini di scuderia. L’inglese svia, ma in maniera furba: “Non ne abbiamo discusso. Onestamente, sarei felice in quel caso, ma non penso che lo chiederei. Sta a Oscar decidere se ascoltare o meno questa eventuale richiesta del team. Io sarei disposto a farlo, ma perché sono fatto così. Se dovesse dipendere da me, comunque, non lo chiederei perché non penso che sarebbe necessario. Se dovesse finire così con Max campione complimenti a lui”.
Un messaggio che punta dritto verso Piastri. L’australiano, terzo a -16 punti dal compagno, alla vigilia del Qatar però era stato chiaro: nessun aiuto finché ci saranno possibilità di vincere. Poi però il disastro McLaren in gara ha reso l’impresa Mondiale sempre più complicata, ma come Norris anche Oscar ad Abu Dhabi minimizza: “Per me vale lo stesso che ha detto Lando al riguardo, non è una cosa che abbiamo ancora discusso. Finché non so che cosa ci si aspetti da me, non ho una risposta da dare”. Difficile crederci, ma una cosa è certa: in McLaren c’è tensione, in Red Bull solo la consapevolezza di poter realizzare l’ennesima impresa nonostante alla vigilia sembrassero già sconfitti. Sarà un cinema, fino all’ultima curva.