“Antonelli ha aiutato Lando Norris”. Con una sola frase, in Qatar Helmut Marko ha assicurato una figura di merd* alla Red Bull enorme, tanto da costringerla a scusarsi dopo un primo passo indietro dello stesso super consulente austriaco. In pista l’episodio è semplice: ultimo giro, Kimi finisce largo alla curva 9 e Lando lo supera, recuperando due punti (cruciali) in chiave campionato. Dopo la bandiera a scacchi, però, Marko scatena il putiferio: “Se pensiamo ad Antonelli, ha aiutato i nostri principali rivali anche in Austria con l'incidente. A Budapest è stato un nostro errore. A Barcellona anche. Direi che abbiamo perso tanti punti a causa nostra”.
Un’idiozia totale, tant’è che subito dopo a rispondere duramente ci aveva pensato Toto Wolff: “È una totale assurdità che mi lascia senza parole solo a sentirla. Stiamo lottando per il secondo posto in campionato, che per noi è importante. Kimi stava lottando per un potenziale terzo posto. Insomma, quanto bisogna essere stupidi per dire una cosa del genere?”.
Che tra i due non scorra buon sangue non è un mistero, ma stavolta Marko ha oltrepassato il limite. Un attacco inaccettabile e gratuito, con delle conseguenze gravissime: tonnellate di odio verso Antonelli sui social, con Kimi che ha cambiato la propria immagine di profilo Instagram con una di colore tutto nero. Odio da combattere, ingiustificabile. E ancor più grave è il fatto che una delle figure di maggiore rilevanza del paddock abbia dato il via a tutto ciò.
E sia chiaro: è anche inutile il dietrofront dell’austriaco, qualche ora dopo, a F1 Insider: “Ho riguardato le immagini. La prima volta Antonelli avrebbe potuto resistere un po’ di più. La seconda volta ha commesso un errore, non ha fatto passare Norris in modo intenzionale. Mi spiace che Antonelli sia stato preso di mira sul web. Per chiarire una volta ancora: non ha lasciato passare Norris di proposito”.
Quanto accaduto è il solito teatrino alla Helmut Marko. Non il primo e nemmeno l’ultimo, seguito dalla solite scuse di Red Bull per l’accaduto: “I commenti fatti prima della fine e subito dopo il GP del Qatar, secondo cui il pilota della Mercedes Kimi Antonelli avrebbe lasciato passare Lando Norris di proposito, sono chiaramente sbagliati”, si legge nel comunicato diffuso dalla squadra tramite i propri canali ufficiali. “Il replay mostra che Antonelli ha perso per un attimo il controllo della sua macchina, permettendo così a Norris di superarlo. Ci dispiace davvero che questo abbia portato Kimi a ricevere insulti online”.
Scuse a cui hanno fatto seguito anche quelle della Federazione Internazionale, ma viene da chiedersi perché uno che continua a sbagliare perennemente sia ancora in quel paddock, senza mai nessun provvedimento. Era successo a inizio anno con Hadjar, poi è toccato a Lawson, Tsunoda e adesso ad Antonelli. Così come non se ne può più di chi, senza capire nulla, approfitta dell’anonimato garantito dai social per diffondere odio gratuito. Facile farlo senza esporsi, troppo. Senza nemmeno rendersi conto che, dall’altra parte, non c’è solo un pilota di Formula 1: c’è un ragazzo di diciannove anni che, oltre al risentimento per aver sbagliato, deve anche subirsi cattiverie su cattiverie. Un qualcosa di imperdonabile.