L’imprevedibile Jeremy Clarkson colpisce ancora (sulla Formula 1). Se poco più di un mese fa aveva promosso le nuove regole introdotte per il 2022 rendendo finalmente “emozionanti” le gare, questa volta a non essergli andate a genio sono state le performances durante il Miami Grand Prix.
Nonostante “gli Americani adorino le corse automobilistiche e la serie Drive To Survive su Netflix abbia fatto amar loro la F1 – scrive nella sua rubrica sul Sun – tutte le squadre e tutti i piloti hanno vampirizzato i padroni di casa”, adottando “espressioni americane”, indossando “caschi dipinti” che sembravano “palloni da basket”, e andandosene perfino in giro dicendo “yee hah”. Uno spettacolo “straziante”.
Ma non è finita, le cose “sono andate anche peggio”. Continua il celebre conduttore ex Top Gear: “È stata una pista noiosa, una gara per lo più noiosa le interviste post-gara fatte da un tizio di nome Willy T Ribbs sono state terribilmente brutte. Ha persino chiamato Charles Leclerc ‘Chuck’”.
Dal giudizio di Clarkson si salva soltanto un fatto, e cioè che “siamo venuti a conoscenza che Lewis Hamilton porta del metallo nelle parti intime” e che, “indipendentemente da ciò che potrebbero dire le nuove normative sui piercing, non avrebbe potuto rimuoverlo” (un bracciale, otto anelli, tre collane, orologi e svariati orecchini, cosa che non ha mancato di riaccendere le polemiche). “Trasecolo”, commenta ironico Clarkson. Secondo lui, quel che il pilota avrebbe dovuto fare è semplicemente “chiedere agli organizzatori per quale motivo le pilote donne siano autorizzate a correre con gli orecchini”.