Joan Mir è stato il primo ospite della serie “la caja de DAZN”, nuovo format del colosso dello streaming (riservato alla Spagna) in cui i piloti della MotoGP vengono messi davanti ad alcuni oggetti significativi per la loro vita raccolti in una scatola, la caja.
Il primo oggetto mostrato a Joan Mir è stato il rivestimento di un microfono DAZN. Questo perché le interviste per lui sono “una parte molto importante del mio lavoro. Cerco sempre di essere naturale davanti ai media, non mi piace dire cose cattive alla stampa neanche se ho avuto una brutta giornata”.
Il secondo poi è un pupazzo de “Il Gladiatore” che però Joan non ha immediatamente riconosciuto: “Non so cosa sia, non ho tante armi - ha spiegato all’inizio - Ah, il Gladiatore? Certo, è il mio film preferito! È molto lungo, ma ogni volta mi motiva da sempre. Massimo Decimo Meridio! L’avrò visto una dozzina di volte, conosco anche alcune battute. Mi piacciono i film d’azione, ma anche guardare serie tv come Narcos”.
Il terzo oggetto invece è relativa ai suoi cani. Joan ne ha tre: Dakota, un incrocio tra un Labrador e uno Shar Pei, e due Bulldog francesi. “Abbiamo un giardino in cui possono giocare… Il weekend perfetto senza MotoGP è sicuramente con i miei cani, mi piace portarli a spasso in montagna e magari sciare. Ma anche portarli al mare d’estate”.
Passano poi ad una scatola di legno costruita dallo zio di Joan, in cui il pilota Suzuki tiene i tappi per le orecchie: “Mi piace anche perché sono ho le mie superstizioni e questa scatolina è una di quelle. Sono quei piccoli rituali che mi aiutano a concentrarmi il giorno della gara: metto sempre prima lo stivale destro, il guanto destro e la tuta sul lato destro. Poi prima di scendere in pista mi tocco la testa e infine questa scatola di legno”.
Il quinto oggetto è una barca: “Il mare è una parte molto importante della mia vita - ha spiegato Joan Mir - In fondo sono maiorchino e mi sento molto attaccato alle mie radici, mi piace andare in mare. Ogni volta che sono a Maiorca la prima cosa che faccio è salire sulla barca”.
L’oggetto successivo invece è la ruota di un pattino in linea, un ricordo del negozio del padre che vendeva skateboard, tavole da surf e pattini: “Quando ero alle elementari il negozio di mio padre era quello che andava più di moda. I miei amici impazzivano per comprare magliette, adesivi e chissà che altro. Era un mondo che mi piaceva, anche se ho sempre pensato che non avrei fatto quello da grande. E c’è stato un momento in cuoi ho dovuto lasciare lo skate per concentrarmi appieno sulle moto e non rischiare un infortunio”.
Infine il settimo e ultimo oggetto, il taccuino che viene impiegato nei box durante il weekend di gara: “Per me è come un diario della MotoGP - ha raccontato Mir - E la prima cosa che guardo quando arrivo nel box, e se bisogna migliorare qualcosa è qui che lo scriviamo. A volte non so a memoria i numeri delle curve ed avere tutti i riferimenti qui è molto importante”.