“Qualche giorno fa sono andato ad allenarmi in un crossodromo a Lleida e c’era Alex Marquez. Mi sono accorto che tra le persone che lo accompagnavano c’era anche Marc. Ci siamo salutati ed è venuto a congratularsi, abbiamo scambiato qualche parola. E’ un momento triste per lui” – A raccontarlo è il campione del mondo della MotoGP, Joan Mir, che nei giorni scorsi ha partecipato alla cerimonia online organizzata da Medis Group per conferirgli il “Premio Protagonista della Moto”. In quell’occasione, Mir ha potuto rispondere ad una serie di domande e chiaramente è stato toccato l’argomento Marc Marquez, con il campione spagnolo che ha svelato un retroscena di qualche giorno fa.
“Sta passando un bruttissimo momento – ha affermato Mir riferendosi alla chiacchierata con l’otto volte campione del mondo – E’ un momento molto difficile per lui. È una situazione che non lascia indifferente nessuno, nemmeno un suo rivale gli augurerebbe questo. E’ triste vederlo così, spero che si riprenda il prima possibile, e che sia di nuovo chi era e tutto ciò che rappresentava. Non vedo l’ora di vederlo in pista".
Joan Mir mostra il lato della sportività e, come è giusto che sia, anche dell’umanità, davanti ad un ragazzo che ha vinto tantissimo e che resta l’uomo da battere. E contro il quale vorrebbe provare a vincere anche per chiudere definitivamente la bocca a quelli che sostengono che il suo mondiale valga di meno vista l’assenza di Marquez: “Quelli che lo hanno detto – ha proseguito Mir - sono persone che non sanno di corse o sport”. Poi ha mostrato il trofeo del campione del mondo in webcam e ha concluso: “Se dovessimo rimuovere i nomi di quelli che hanno vinto mentre altri piloti erano infortunati, la coppa sarebbe vuota. La prima cosa che faccio quando mi alzo è guardarla, ce l'ho nella stanza di fronte alla mia camera da letto. Lotterò per non farmela portare via".
Il ventitreenne di Maiorca ha parlato anche della sua stagione, ovviamente con grande entusiasmo, ma con un cruccio: “Non aver potuto festeggiare a dovere a causa dell’assenza di pubblico e delle norme per il contenimento del Covid19. Nei circuiti, senza pubblico, sembrava di essere ai test”.
Al di là del passato, a interessargli è il futuro: il suo e quello di Suzuki. “La moto può migliorare ancora e Suzuki è già al lavoro per avere una GSX-RR competitiva anche l’anno prossimo, magari risolvendo alcune criticità – ha spiegato – E sono al lavoro anche io: mi alleno molto, soprattutto con la moto da cross. E’ una disciplina che mi piace moltissimo e sarebbe una bomba essere campione del mondo di motocross. Trovo che sia uno sport molto bello, mi disconnetto molto facendo motocross. Ammiro le persone che vanno veloci nel motocross, perché è uno sport davvero difficile e complicato Quello che mi piace è che la pista cambia ad ogni giro, e devi risvegliare il tuo spirito di improvvisazione per vedere dove andare, sto andando molto bene in MotoGP”.
Moto in pista, moto sulla terra, moto in fuoristrada, ma niente moto nel traffico, con Mir che svela di non avere la patente: “Non ce l’ho – ha spiegato – e mi dispiace molto, dovrò ovviare a questa cosa. A volte – aggiunge scherzando – penso che dovrei presentarmi all’ufficio che le rilascia con la licenza della MotoGP e il titolo di campione e provare a vedere se me la danno, ma non so con chi parlare”.
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