La sua Honda è quella che si salva. Joan Mir è consapevole che il livello della Rc213V è quello che è e, dopo la frecciatina a Luca Marini e gli altri compagni di marchio, torna a casa da Portimao con qualche certezza in più. Ma anche con un po’ di rabbia addosso. Perché, almeno stando a quanto riferisce, Franco Morbidelli gli avrebbe rovinato la gara. "Nei primi giri - ha detto - bisogna essere furbi e Franco Morbidelli non lo è stato". Tra i due, in effetti, c’è stato un contatto al primo giro, ma le immagini che circolano sono davvero poche per poter attribuire una reale responsabilità e il dato di fatto è che anche la race direction non ha preso alcun provvedimento. Segno, quindi, che s’è trattato di un normale incidente di gara.
“Avevo buone sensazioni – ha raccontato il campione del mondo del 2020 - Nella Sprint non è andata malissimo e nella gara lunga ho fatto una buona partenza, finché Franco Morbidelli ha deciso che la gara finiva alla Curva 8, ed è andato per la sua strada. Alla fine penso che sia caduto, se non sbaglio. Ha rotto tutte le ali della mia moto che poi è diventata molto instabile, è stato difficile per me fermarla. Anche così, poiché ho dato tutto, ho potuto fare una gara dal meno al più. Il ritmo mi ha permesso di superare tutti i piloti che avevo davanti e questo ha reso la mia gara super divertente. Ma l’incidente è stato un peccato, penso che avrei potuto fare una gara migliore: in termini di ritmo non eravamo molto lontani dal settimo, ottavo posto. Abbiamo finito dodicesimi, ma perché alcuni sono caduti. Dobbiamo essere realistici. È chiaro che siamo limitati dalla moto che abbiamo in questo momento, ma questa è la realtà”.
Una breve analisi del suo fine settimana, quindi, prima di prestarsi a dire la sua su altri temi. A cominciare da un giudizio sull’incidente tra Pecco Bagnaia e Marc Marquez. Mir non ha dubbi sul fatto che si sia trattato di un normale contatto di gara e che è stato giusto non ricorrere a penalizzazioni, ma precisa che a suo avviso, a voler proprio cercare un colpevole, una piccola responsabilità in più ce l’ha Pecco Bagnaia. “Ho visto un po' e mi sono fatto un’idea – ha spiegato - Penso che nessuno debba essere penalizzato. Ma in questo caso la parte lesa eè stata più Marc, penso che Marc non avesse colpa, era all'esterno e Pecco ha aperto il gas e quindi si sono toccati. Puoi immaginare, come pilota, che quando qualcuno ti sorpassa, quando incroci e apri il gas, lo troverai lì. Sul momento ti arrabbi, è chiaro, io stesso mi sarei arrabbiato, ma poi analizzi la cosa e ti dici che queste sono le corse”.
Mir, poi, non s’è tirato indietro neanche quando gli è stato chiesto di dire qualcosa sul giovane fenomeno spagnolo Pedro Acosta, con il campione del mondo del 2020 che ha voluto in qualche modo avvisare KTM. “È fantastico poter fare una gara come l’ha fatta Pedro – ha concluso Mir - anche in MotoGP la cosa difficile è essere veloci negli ultimi giri. Perché nelle prime fasi, se hai una buona moto, come penso sia il caso di Pedro, e fai quello che hai fatto in Qatar, beh, può starci. Ma ovviamente tutti risparmiano gomma. Ma qui ha dimostrato il contrario, ossia che ha risparmiato la gomma e ha fatto comunque una gara dal meno al più. Tanti complimenti per lui: è chiaro che sarà davanti in tutte le gare. E in KTM, beh,è già guerra”. Il riferimento, è chiaro, è al fatto che Jack Miller e Brad Binder non possono più dormire sonni tranquilli, nonostante siano nel box ufficiale.