Per lavoro, e per passione, Johann Zarco guida motociclette in MotoGP, ma è un gran talento anche al pianoforte e un appassionato di musica. Ecco perché quando oggi (appena salito in sella alla sua Ducati Desmosedici del Team Pramac con cui correrà il mondiale 2021) gli è stato chiesto quale potrebbe essere la colonna sonora di questa nuova avventura non ha esitato un secondo a rispondere: “Una canzone italiana sicuramente! Direi Via con me di Paolo Conte”. La ragione, evidentemente, sta nel testo di un pezzo che ha segnato la storia della musica leggera italiana e che il francese trova più che ben augurante per accompagnare il suo ritorno ad altissimi livelli.
“Per me - ha detto - è la seconda stagione con Ducati, è il marchio a cui devo dire grazie perché è con loro che sono tornato competitivo. E’ una sorta di nuova vita e voglio essere veloce, voglio migliorare per ripagare Pramac e Ducati della fiducia e di questa opportunità. Prima c’era la voglia di rinascere, ora che sono tornato c’è la voglia di confermarmi e crescere ancora: avevo molto da imparare lo scorso anno sulla Desmosedici, adesso posso mettere a frutto quell’esperienza. Già in passato ero stato vicino a Pramac, ma in quel tempo le cose sono andate diversamente da adesso. Però m’hanno fatto sentire corteggiato, come se una donna ti cerca per due anni e poi alla fine ci vai”.
Parole, quelle dell’esperto pilota francese, che probabilmente scateneranno anche qualche polemica per il paragone tra moto e donne e per la spiegazione successiva: “Fa strano, perché di solito sono gli uomini che corteggiano le donne”. Ma che, diciamolo subito, non nascondevano nessuna mira sessista. Solo un modo scherzoso, magari sì un po’ goffo, per esprimere un concetto sportivo e non certo sociale. E’ stato decisamente più diplomatico, invece, Jorge Martin. E anche più emozionato per la presa di coscienza che, finalmente, anche per lui è arrivato il giorno che ogni giovane pilota sogna: quello dell’esordio in MotoGP.
“Per me è iniziare davvero, adesso che sono in MotoGP! – ha spiegato Martin - e la cosa che mi rende più felice è farlo con Ducati e con Pramac. Non vedo l’ora di salire in moto e cominciare a fare sul serio. Il mio è stato il percorso classico, venendo dalle categorie più piccole dove ho avuto anche la soddisfazione di vincere un mondiale in Moto3. Chi è Jorge Martin? E’ un ragazzo relativamente tranquillo, ma è anche un combattente e la mia carriera è sempre stata fortemente legata all’Italia. In più mio babbo aveva una Ducati, correva con la Ducati, è il marchio che ha qualcosa in più a livello di appartenenza”. Una dichiarazione d’amore, quindi, anche se il giovane rookie, come ha spiegato anche Francesco Guidotti, non avrà a disposizione sin da subito i materiali migliori.
“Ducati – ha detto il team manager – fornirà subito a Johann Zarco gli aggiornamenti, mentre il lavoro di Martin sarà differente. Entrambe le moto, comunque, sono al momento le stesse di Francesco Bagnaia e jack Miller della squadra factory”. Segno che a Borgo Panigale il concetto di team ufficiale e team satellite è, almeno per quanto riguarda il rapporto con Pramac, ormai superato. Lo ha ribadito anche il grande capo di Pramac, Paolo Campinoti, che ha voluto anche ricordare il grande traguardo raggiunto dalla sua squadra: “Per noi sarà il ventesimo anno in MotoGP – ha spiegato – una storia pazzesca e un traguardo significatico. Lo scorso anno siamo riusciti a portare entrambi i nostri piloti nella squadra ufficiale e, ora, ci prepariamo ad un 2021 con due ragazzi che costituiscono un mix perfetto tra entusiasmo, talento e esperienza, visto che Martin sarà al suo primo anno in MotoGP e Zarco, invece, avrà qualche anno già sulle spalle nella classe regina.
Alla presentazione del Team Pramac, che si è svolta rigorosamente in streaming come ormai da tradizione in questo 2021 condizionato dalla pandemia da Covid19, hanno “partecipato” anche Gigi Dall’Igna e Paolo Ciabatti. “Pramac per noi è fondamentale –ha detto Dall’Igna – gran parte dello sviluppo delle nostre moto è portato avanti con loro e insieme a loro. Ducati vuole vincere, sempre e prima di tutto, quindi anche quest’anno l’obiettivo sarà quello, ovviamente anche per il Team Pramac”. “Nel box di Pramac – ha fatto eco Paolo Ciabatti – ci sono ben cinque uomini Ducati e questo la dice lunga sul rapporto che c’è tra noi. Già in passato, con Iannone prima e con Petrucci poi, i loro piloti erano poi arrivati nella squadra ufficiale, nel segno di una collaborazione che non guarda solo allo sviluppo delle moto e all’aspetto tecnico”.