Diciamolo subito: nessuno intende sostenere che una moto di serie va più forte di una MotoGP. Non è così e non sarà mai così, anche se l’argomento è sempre più dibattuto sui social, senza tenere conto, però, delle troppe variabili in campo. Come, ad esempio, le condizioni dell’asfalto e gli obiettivi reali che si devono perseguire in prova. E’ in questa chiave che si può spiegare anche quello che è accaduto negli ultimi due giorni a Jerez, quando le due Ducati Panigale V4 S di serie guidate da Michele Pirro e Johann Zarco hanno fatto tempi migliori delle altre moto scese in pista. Sia di quelle della Superbike, sia, addirittura, della Honda RC213V che partecipa al mondiale di MotoGP con Marc Marquez e Pol Espargarò.
La nuova moto del team Repsol in allestimento 2021 ha debuttato sull’asfalto di Jerez con il collaudatore Stefan Bradl, suscitando molte curiosità per via delle tante e evidenti modifiche nell’aspetto, a cominciare dal telaio. Bradl ha fatto qualche giro senza forzare troppo e probabilmente per valutare un parametro specifico più che per testare in maniera generica la moto ed è passato sul traguardo dell’Angel Nieto Circuit in 1,49, 403. Un tempo di circa quattro secondi superiore a quello fatto registrare da Michele Pirro, che su quello stesso circuito aveva girato con la Panigale V4 S di serie: 1,45,465. Con tutti gli altri fermi ai box a causa del meteo e delle condizioni critiche della pista, sul trono sono così salite due Rosse di Borgo Panigale. L’altra, infatti, è stata quella di Johann Zarco, che in uno dei 37 giri che è riuscito a portare ha termine, ha fermato il cronometro sull’1,45,782.