C’era una battuta tempo fa che girava sui social e diceva più o meno così: se avessi saputo che in pensione si stava così bene non avrei mai cominciato a lavorare. Ecco, Jorge Lorenzo oggi a Portimao ha detto qualcosa di molto simile: “Ho scoperto che fare il collaudatore mi piace tantissimo, perché non bisogna allenarsi troppo, si continua comunque ad avere a che fare con le moto da corsa, ma senza la pressione delle corse”. Il cinque volte campione del mondo ha affidato le sue parole ad AS, rispondendo anche ai dubbi sollevati da Fabio Quartararo e Valentino Rossi a Misano. “È vero – ha detto Lorenzo – dopo la Malesia non abbiamo più fatto test, ma la mia trattativa con Ducati per un eventuale ritorno alle corse non c’entra nulla. È stato, invece, un problema legato alla pandemia da Coronavirus, perché gli spostamenti dal Giappone sarebbero stati proibitivi e quindi Yamaha ha deciso di non sfruttare tutte le sue giornate di test. Purtroppo è andata così. Ma adesso dobbiamo pensare a Portimao”.
È calmo Lorenzo, non è apparso per nulla seccato dalle “insinuazioni” del rivale storico, Valentino Rossi, e dell’asso emergente, Fabio Quartararo, e, anzi, si è detto prontissimo a mettersi al loro servizio. “L'obiettivo in questo test di Portimao – ha affermato – è tornare in sella, perché passare nove mesi senza guidare una MotoGP è molto, quasi un anno. Non ho mai avuto così tanti mesi di pausa e non sarà facile. In più è un circuito nuovo e complicato da quello che si dice, con tanti saliscendi, con punti ciechi e così via. L'obiettivo è fare un buon setting, una buona impostazione di base in modo che quando arrivano i piloti ufficiali abbiano più o meno la moto pronta”.
E questo, almeno a sentire le sue parole, è un lavoro che gli piace parecchio. Anche perché quanto Jorge Lorenzo sia un perfezionista, quasi maniacale nella messa a punto della moto, è cosa più che nota nell’ambiente del motorsport. E questa volta c’è anche una motivazione in più: convincere Yamaha a credere in lui anche per la prossima stagione: “Vorrei continuare come collaudatore, perché credo che per me che mi piacciono le moto sia un lavoro quasi perfetto. Manca solo la sensazione di vincere e lottare per un Mondiale, ma per il resto è perfetto, perché ti toglie quasi tutta la pressione quando guidi professionalmente, ti alleni per pochi giorni e hai molto tempo libero. Vorrei continuare. La priorità è continuare con la Yamaha. Spero che dopo questo test siano soddisfatti del mio lavoro e vogliano continuare”.