La MotoGP vive appesa alla comunicazione Ducati sul pilota che affiancherà Pecco Bagnaia nel 2025. Tre candidati: Jorge Martín, Marc Marquez ed Enea Bastianini. Per quest’ultimo, che pure rispetto allo scorso anno ha fatto il passo in avanti più grande, sarà durissima, anche perché la sensazione è che le sfortune di Barcellona gli abbiano tolto più di qualche punto. I tempi: prima si era detto al Mugello “per non mancare di rispetto a nessuno”, oggi la data è stata spostata più avanti, verosimilmente tra Assen e Sachsenring.
Sportivamente il grande favorito è Jorge Martín: da due anni è vicino a quella moto lì, guida il campionato con quasi quaranta punti, viene dal Team Prima Pramac che concettualmente porta i piloti alla squadra factory. Poi però c’è Marc Marquez. Fuoriclasse, esagerato, brutale. In termini mediatici Ducati ha le sue buone ragioni a considerarlo. Il prezzo da pagare per Marquez però è altissimo, non solo letteralmente: Martín se ne andrebbe col veleno negli occhi verso Aprilia o KTM e, magari, anche col numero uno sulla moto, così come se ne andrebbe Paolo Campinoti, che se non ha lasciato Ducati per Yamaha è soprattutto perché intravede la possibilità di mettere Marquez sotto contratto.
Fino a qui niente di nuovo: tre piloti veloci, tre ottime scelte e il campione del mondo già sotto contratto. Però nel mezzo c’è la natura umana, la competizione, la voglia di superarsi. Secondo Jorge Lorenzo, ospite da DAZN Spagna durante il weekend del Montmelò: “Se Jorge Martín non è già stato annunciato è semplicemente per via di Marc Márquez, altrimenti sarebbe stato già preso”. Un modo come un altro per dire che l’otto volte campione del mondo è sempre più rilevante per essere ignorato. In una chiacchierata con Massimo Rivola poi, Lorenzo ha riassunto così la situazione: “Penso che Dall’Igna è molto intelligente, molto furbo. E proverà a tenere il maggior numero di piloti in Ducati. Per farlo proverà a far vestire Martín di rosso e darà a Marquez una moto uguale a quella di Pecco, però in un team satellite”. Tutto giusto, come è giusta la risposta di Rivola che ha chiesto al maiorchino, con un leggero sorriso sulle labbra, se Marc Marquez sarà davvero disposto a passare un altro anno con un team satellite. Il pensiero dei due - Ducati vorrebbe Martín in rosso e Marquez in Pramac, però Marc non è d’accordo - sembra essere la versione più accreditata. A questo si aggiunge qualche notizia dal paddock che va a riprendere una storia già sentita più volte nel corso degli ultimi mesi. Una storia che in molti sanno e che nessuno vuole raccontare.
L’incontro tra Marc Marquez e Gigi Dall’Igna in Spagna
Siamo nell’estate 2023, il Team Gresini ha deciso di non esercitare la sua opzione su Fabio Di Giannantonio perché nell’aria c’è qualcosa di importante. Quel qualcosa è un Marc Marquez stufo della Honda in cerca di una scappatoia. In Gresini sono gli unici che potrebbero prenderlo: un team indipendente non risente di questioni politiche e lui, Marc Marquez, può prendersi un anno per ritrovare sé stesso e capire se c’è la velocità per puntare di nuovo al mondiale. È a questo punto, con Marc incerto se fare o meno il grande passo verso Ducati, che sarebbe entrato in gioco Gigi Dall’Igna.
Il Direttore Generale di Ducati Corse, la scorsa estate, è stato molto vicino alla Honda, che per tenere il suo pilota sarebbe stata disposta anche a mettere sotto contratto l’ingegnere veneto. Dall’Igna però è incerto, tuttavia l’idea di lavorare con Marc Marquez lo affascina. Così prende un volo per la Spagna per parlare con lui tra una gara e l’altra, verso fine estate, senza farsi pubblicità. Marc e Gigi si fiutano, loro che hanno la stessa indole ma mestieri diversi, in qualche modo capiscono che assieme potrebbe funzionare. Forse si rendono conto che la loro è un’affinità più grande dei contratti, una roba alla Battisti-Mogol, Jagger-Richards. Questo è quello che si racconta, anche se di fonti ufficiali non ce ne sono.
La cosa avrebbe portato a tutta una serie di situazioni interne a Ducati nonché, per l’appunto, a un Marc Marquez forse più sereno nel firmare con Gresini Racing. Ora c’è da capire quanto, di questo incontro, potrebbe essere determinante per la decisione che Ducati prenderà nei prossimi giorni: magari si è trattato soltanto di una chiacchierata conoscitiva, magari qualcosa in più. Di certo Dall’Igna non ha mai nascosto la sua ammirazione per i grandi campioni.
Ora: c’è chi dice che il matrimonio Marc Marquez e la Ducati potrebbe diventare un po’ come quello tra Cristiano Ronaldo e la Juventus (Davide Tardozzi, a MOW, risponde che comunque portoghese e torinesi hanno vinto insieme), c’è invece chi è convinto che i bolognesi stiano per complicarsi enormemente la vita. E poi c’è la velocità di Jorge Martín, la certezza di Enea Bastianini e un discorso legato a sponsor, accordi tra team, Dorna.
In cerca di un miracolo italiano
In questo lungo intreccio la forza della persuasione, la fiducia e il prestigio hanno un peso enorme. E così la MotoGP rimette al centro gli uomini, lasciando macchinari e contratti sullo sfondo. Perché nonostante l'incontro di cui sopra e tutta una serie di complicazioni ecnomiche quanto d'ego, Gigi Dall'Igna potrebbe davvero riuscire nel suo piccolo miracolo, ovvero tenere quasi tutti. Nadia Padovani ci ha raccontato che farà qualunque cosa per tenere Marc Marquez e, magari, riuscirà ad avere una moto uffciale per lui. In caso contrario Marc potrebbe davvero accettare un anno di transizione in Prima Pramac, magari sostenuto economicamente dalla stessa Ducati e dal suo sponsor storico (Red Bull) che in rosso non sarebbe gradito. Questo è il gol, Jorge Lorenzo ha detto quello che pensano in tanti. Perché se è vero che la giocata da fantasista - prendere Marc Marquez e far scappare sia Campinoti verso Yamaha che Martín tra le braccia di KTM o Aprilia - non è da esculdere, è anche vero che Dall'Igna è un ingegnere. E un ingegnere sulla sua Ducati rossa ci metterebbe Jorge Martín, dando a Marc un motivo per rimanere.
Di certo avremo una risposta prima della pausa estiva e, di conseguenza, in tempo per il WDW 2024 previsto a fine luglio (dal 26 al 28 compresi), che viste le premesse rischia di diventare un evento immancabile per chiunque: tipo il wrestling, ma con le moto.