“Dopo aver vinto mi buttai in acqua con tuta e casco, non respiravo, la gente mi salutava e pensavo di morire così”. Lo ha confessato Jorge Lorenzo, l’ex pilota Yamaha, sul set del programma di Dani Rovira, La Noche D. Il cinque volte iridato ha ripercorso alcune tappe salienti della sua carriera in MotoGP, svelato qualche retroscena della sua privata. A partire da quella volta che, per copiare le gag di Valentino Rossi dopo le vittorie, ci è mancato poco che potesse annegare: “Prima di Jerez, a Le Mans, avevo vinto e festeggiato con una scatola gigante di popcorn, come se fossi al cinema. Volevo superarmi, però. E organizzare un festeggiamento più divertente e scioccante. Il giorno prima della gara, facendo il giro della pista in scooter ho visto un laghetto e la mia faccia si è illuminata. Ho detto: se vinco mi butto nel lago. La gara è iniziata male, ma alla fine ho superato Rossi e Pedrosa e ho vinto. Vincere a Jerez è un plus per me, e ho dovuto mantenere la mia promessa. Sono sceso dalla moto – ha continuato - e i commentatori mi hanno visto correre, ma non sapevano dove stessi andando. Mi sono buttato nel lago, ma non avevo calcolato due cose: non c’è una scala per risalire e la riva è scivolosa, e il casco e la tuta pesano tre volte nell’acqua. E inoltre non riuscivo a respirare con il casco. I tifosi mi salutavano ma io ero in difficoltà. Il mio angelo custode è stato un tizio con la maglia Repsol, che era la mia storica rivale, io ero lì con la Yamaha. Il ragazzo è saltato dentro, io pensavo che sarei annegato. Mi ha salvato come nei film”.
Non solo, perché il cinque volte iridato ha toccato vari passaggi della sua vita, sportiva e non. “Quando sei in 125 hai una moto che pesa 70 chili e ha poca potenza, devi pesare il meno possibile. Avevo 17 anni nel 2004, ero alto come adesso, 1 metro e 71, e sono arrivato a pesare 52 chili. Ho fatto tanto cardio e ciclismo. Ho mangiato petto di pollo, insalata e pesce alla griglia. Ora che non corro più posso trascurare la dieta. Sono arrivato a 74 chili, ma ora sto molto meglio” ha spiegato a Dani Rovira, per poi aggiungere quale sia stata la sua più grande follia: “La cosa di Assen è stata la più grande follia che un pilota professionista abbia mai fatto. Strisciavo sull’erba, sapevo già che mi ero rotto la clavicola, me l’ero già rotta sette volte. Abbiamo noleggiato un aereo privato, sono andato a Barcellona, ho fatto l’operazione quella stessa notte, e al mattino stavo così bene con l’anestesia che ho detto: perché non torniamo a correre? Siamo tornati ad Assen e abbiamo fatto il quinto posto. È stato incredibile. La gara successiva è stata in Germania 12 giorni dopo, sono caduto di nuovo”. Infine, ha ricordato la parentesi difficile con la Honda e spiegato la sua vita dopo aver lasciato la MotoGP, che è cambiata soprattutto a tavola: “Mi sono trascurato, sono arrivato a 74 chili, e sui social mi dicevano ‘sei ingrassato’. Ma ora sto meglio“.