Jorge Lorenzo, che nel 2023 abbiamo spesso visto nel paddock della MotoGP anche grazie al suo nuovo ruolo di opinionista per DAZN, in un'intervista concessa al quotidiano spagnolo AS per le festività natalizie, ha detto la sua sul calo di popolarità delle due ruote in patria, dovuto soprattutto al fatto che le gare ormai vengono trasmesse esclusivamente da piattaforme di streaming o pay tv: "Il numero degli spettatori si è ridotto, quindi meno persone conoscono i piloti emergenti appena arrivati. I nuovi piloti hanno perso quella popolarità e la gente deve ancora abituarsi al cambio generazionale". In controtendenza rispetto agli ascolti televisivi, invece, il vivaio spagnolo continua a sfornare talenti e giovani promesse, segno di una tradizione motociclistica solida: "La passione che noi spagnoli abbiamo per il motociclismo è dovuto in gran parte ad Angel Nieto. Senza i suoi titoli il motociclismo in Spagna non sarebbe diventato famoso come lo è oggi. I piloti che sono venuti dopo di Angel hanno reso ancora più grande nel mondo quella tradizione che ha fatto del motociclismo uno dei cinque sport più importanti per la Spagna, dopo il calcio, forse, e alcuni altri" - ha analizzato l'ex cinque volte campione del mondo.
Poi Jorge si è soffermato sull'avvenimento più sorprendente del 2023 della MotoGP, ovvero il trasferimento di Marc Marquez alla Ducati del Team Gresini e la conseguente separazione, dopo undici stagioni, dalla Honda: "Marquez e HRC sono stati una coppia super forte e potente, con molta storia alla spalle. Che si siano separati è triste, ma per il bene di Marc penso che avere una moto più competitiva in questo momento possa essere positivo. Come ogni pilota, Marquez vuole essere di nuovo competitivo e vincere più titoli, cosa che, a breve termine in Honda, non era fattibile. I risultati del 2023 del fratello Alex? Mi fanno pensare che Marc potrà ottenere risultati migliori del fratello, sicuramente come Alex potrà vincere delle gare e, magari, conquistare il titolo". Infine Jorge ha parlato della sua carriera automobilistica, che lo ha visto impegnato nell'ultimi mesi nella Porsche Carrera Cup, della possibilità di prendere parte alla 24 Ore di le Mans e di sfidare Valentino Rossi in un futuro non troppo lontano: "Il passaggio dalle due alle quattro ruote è stato un po' complicato, tecnicamente la cosa più difficile è stata la frenata, perché la particolarità della Porsche è che non ha l'ABS ed era molto facile bloccarla. Le Mans sarebbe il massimo che potrei ottenere sulle quattro ruote. Incontrare nuovamente Vale in pista? Non si sa mai, forse un giorno accadrà".