Jorge Lorenzo tra una vacanza e l'altra ha trovato spazio per un'ospitata sulla TV spagnola nel programma “Le tre porte”. La MotoGP non sembra proprio mancargli e la sua seconda vita va a gonfie vele, come ha candidamente ammesso. "Faccio parte dell'1% della popolazione che non deve lavorare per vivere. Sono stato molto fortunato. Lo sto scoprendo ora e mi diverto molto. Mi sveglio quando voglio, è fantastico". Beato lui...
Non che prima se la passasse male, anche se ha cercato di sottolineare gli aspetti negativi: "Non mi manca affatto la pressione continua con gli sponsor, con la tua squadra, per fare bene… È uno sport super pericoloso, con tanti sacrifici. Mi allenavo due volte al giorno per 7 ore, con una dieta continua tra petto di pollo, insalata, verdure...".
Questa vita così dura (a suo dire) era iniziata con suo padre: "Era un pilota amatoriale e un meccanico allo stesso tempo. Nel tempo libero prendeva quattro ferri, due ruote e un motore e costruiva la moto. Ho iniziato a 3 anni e a 15 ero già un professionista. Lì mi sono rotto la clavicola e il polso, avevo le convulsioni in ospedale. Mio padre mi ha visto così male che mi ha detto ‘figlio, smettiamola con questa merda’. Io ho stretto i denti e ho detto ‘no, papà, dobbiamo continuare’… Adesso a casa sono felici e sereni di sapere che non mi succederà niente, almeno con la moto".
Il tutto mentre è appena tornato da qualche giorno di relax ai caraibi. A 34 anni la sua pensione dorata continua, senza neanche più fare da tester per la Yamaha.