Jorge Lorenzo oramai gira per il mondo come fosse la pallina di un flipper. Ma dopo il difficile debutto come collaudatore Yamaha sul circuito di Portimao, il maiorchino si è infatti recato a Milano per una vacanza di qualche giorno. Inutile dire che il capoluogo lombardo è tra i principali focolai di Covid in Italia, e che la Svizzera ha già bloccato gli ingressi da quattro regioni (Liguria, Veneto Campania e Sardegna) per i cittadini in fase di rientro. Se il divieto dovesse ampliarsi alla Lombardia quindi, per il 5 volte iridato si prospetterebbe una seconda quarantena in hotel che andrebbe ad aggiungersi alla sua prima esperienza passata in un albergo di Dubai durante la prima ondata di Coronavirus.
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Lui sembra sereno, posta foto sotto al Duomo e fa gli auguri ad Andrea Iannone sperando che torni presto in pista, ma la situazione sembra tutt'altro che sotto controllo. Soprattutto quando, a reclamare un suo intervento in pista, è stato proprio Valentino Rossi che, a dire il vero senza polemica, ha chiesto a Yamaha di farlo provare di più per sviluppare e migliorare la MotoGP.
E proprio vista questa premessa il suo stile di vista potrebbe essere rivisto. È vero che gli sportivi del suo livello sono monitorati ma è altrettanto vero che ad andare così in giro per il mondo si è più esposti a incappare in qualche errore. Soprattutto a Milano dove i casi di Covid stanno aumentando esponenzialmente.
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