Jorge Martín sarà sempre riconoscente nei confronti di Jorge Lorenzo ed Aleix Espargarò. Lo sottolinea sempre, in qualsiasi intervista gli venga chiesto di raccontare dei suoi esordi nel Motomondiale, tra Moto3 e diverse difficoltà. Lo ha fatto anche in occasione di "Martinator, volontà di ferro", il nuovo documentario che DAZN Spagna ha dedicato al vicecampione del mondo della MotoGP 2023: "Quando ho iniziato a lavorare con Albert (Valera), Jorge era il suo miglior pilota, era il 2015. Ero molto testardo, la prima volta che mi sono allenato con lui sono andato a casa sua in Svizzera per cinque o sei giorni. C'era anche Chicho Lorenzo, suo padre, e facevamo degli allenamenti brutali, ma Jorge mi ha accolto a casa sua e io alla fine mi sono divertito moltissimo. Piano piano ho cominciato a migliorare il mio stile di guida e, di conseguenza, anche i miei risultati. Per me Jorge è sempre stato un punto di riferimento".
Aleix è come un fratello maggiore", ammette Martín non appena il discorso si sposta su Espargaró. "Abbiamo un rapporto particolare in circuito, perché anche se ci battiamo in pista, quando siamo qui ad Andorra ci incontriamo a pranzo, a cena, e per allenarci. Aleix ha sempre parlato molto bene di me, aveva una visione che io ovviamente da giovane non avevo. Per me a volte era difficile credere in me stesso. Anche se ottenevo un buon risultato, i giorni passavano e avevo dei dubbi sulla gara successiva. Lui mi ha sempre dato la spinta per credere in me stesso, mi ha accolto, e mi ha lasciato le sue moto quando io non potevo. Lo ringrazio per ogni giornata di allenamento, perché tutti quei giorni mi hanno reso un pilota migliore. Un giorno eravamo a Ibiza e ho chiesto ad Aleix: ‘Se sono in lotta per il Mondiale, arriviamo all’ultima curva e devo superarti, cosa faccio?’ E lui mi ha risposto: ‘Jorge, sorpassami. Poi vieni nel box e mi abbracci, senza dirmi niente, solo un abbraccio’. Questo ha significato molto per me, perché in quel momento, se per lui non ci fosse stato nulla in palio, forse avrebbe dato priorità alla mia vittoria. Per me lui è incredibile e lo apprezzo molto”.
Poi, nel corso del documentario, Espargaró e Martín si ritrovano assieme a cena e cominciano a raccontare gustosi retroscena di quegli anni in cui il numero 89, tra Lugano e Andorra, perfezionava il suo metodo di allenamento seguendo i consigli dell'attuale pilota Aprilia e del campione maiorchino. Impossibile, quindi, non svelare il dispetto che Martín ed Espargaró tesero al 99 nella trasferta di Phillip Island, stagione 2015, proprio nei giorni in cui Lorenzo era coinvolto nella fase apicale della lotta per il titolo mondiale contro Valentino Rossi: "Nel pomeriggio abbiamo comprato circa 100 fette di formaggio. Abbiamo cenato e ricordo che eravamo spaventati a morte, abbiamo preso la macchina e abbiamo iniziato a seguire Jorge Lorenzo, a luci spente, nascondendoci. Eravamo molto nervosi - spiegano i due trattenendo a stento la ridarella - Quando l’abbiamo visto entrare in casa, abbiamo preso le fette avanzate dalla cena e abbiamo coperto di formaggio il parabrezza della sua auto. Il suo manager Valera ci ha detto che eravamo dei bastardi, ma non ha mai detto niente a Lorenzo". Il Porfuera, istantanemanete imbeccato sulla questione dalle telecamere di DAZN, confessa senza filtri quella che fu la sua reazione : "Sono sicuro di non averla presa molto bene. Avrò iniziato a imprecare”.