Sette punti mangiati e sette che restano da mangiare. Jorge Martin s’è imposto di prepotenza nella Sprint di Losail, dopo una partenza condizionata da un’impennata di troppo e una sportellata con Pecco Bagnaia che avrebbe potuto far finire la gara di entrambi prima ancora della seconda curva. “Era fondamentale vincere, ma la grande giornata è domani” – ha detto Martin nel parco chiuso, dimostrando che considera la vittoria di oggi solo un aperitivo, in vista di una grande mangiata domenicale in cui non vuole lasciare agli altri neanche le briciole. “I punti recuperati sono abbastanza, ma ne mancano altri sette e vorrei arrivare a Valencia davanti a Pecco in classifica generale o comunque più vicino possibile” – ha proseguito lo spagnolo, che ormai sembra avere lo sguardo proiettato solo in avanti. Esattamente come ha fatto oggi, scattando dalla quinta casella e poi mettendosi alle spalle l’inedito terzetto di testa che in quel momento era composto da Luca Marini, Alex Marquez e Fabio Di Giannantonio.
Due di loro, i due italiani, sono riusciti a resistere e a salire comunque sul podio. Alex Marquez, invece, ha dovuto accontentarsi della quarta piazza. Per il Diggia e il Maro sono state due gare completamente diverse, con il primo che ha giocato più d’attesa nei primi giri e il secondo che, invece, ha spinto a cannone sin da subito per capitalizzare la meglio la scelta della gomma soft sul davanti. Una scelta che nessuno dei suoi colleghi aveva fatto e che verosimilmente non potrà essere replicata domani per il futuro pilota del team Repsol Honda, a causa del decadimento dovuto al maggior numero di giri. “Sono contento ma solo in parte – ha dichiarato Marini – dobbiamo assolutamente capire cosa succede dopo un po’ di giri alla nostra moto nei circuiti in cui c’è poco grip, perché dopo cinque o sei giri è diventata letteralmente inguidabile. Però siamo riusciti a resistere e alla fine questo terzo posto è comunque un ottimo risultato”.
Decisamente più soddisfatto, invece, Fabio Di Giannantonio, che sta vivendo il paradosso di ritrovarsi a piedi proprio ora che comincia a andare forte davvero. “Io darò il massimo fino all’ultimo secondo dell’ultimo giro – ha spiegato il romano – credo di meritare la MotoGP e voglio dimostrarlo a tutti, poi sarà quello che sarà. Oggi si poteva anche provare a vincere, perché sentivo di essere veloce davvero, ma ho perso un po’ di tempo nella partenza e nella fase centrale della Sprint e alla fine sono dovuto restare dietro a Jorge. Anche perché lui è stato impeccabile e non ha commesso alcun errore, nonostante fossi vicinissimo non ho davvero avuto spazi per provare a infilarmi”.
Spazi che non ha trovato nemmeno Pecco Bagnaia per limitare i danni provando a superare, almeno, Alex Marquez, con il campione del mondo che ha dovuto chiudere anche con un minimo di distacco probabilmente per non rischiare che la pressione dello pneumatico anteriore salisse troppo. Per il pilota di Chivasso il quinto posto non è del tutto da buttare, soprattutto se si considera che è stato chiarissimo, sin dal secondo giro, che non aveva il ritmo per stare con i primi e che, piuttosto, ha dovuto anche difendersi da un Maverick Vinales che negli ultimi tre giri s’è fatto particolarmente insidioso.