Si è capito sin dai primissimi istanti della gara che la domenica di Jorge Martín si sarebbe messa di traverso: nello scatto dalla quinta casella la Ducati Pramac del madrileno ha spinnato, perdendo aderenza e scivolando sulla sabbia depositata sul rettilineo di Lusail. La numero 89 è stata l'unica moto delle ventidue in griglia di partenza ad inciampare così, come se Jorge dovesse essere avvisato che uno strano scherzo del destino gli stesse attraversando la strada. Martín ha chiuso il primo giro in ottava posizione, dietro al compagno di squadra Johann Zarco e già staccato dal gruppo di testa, capitanato dal rivale Pecco Bagnaia. Mentre ieri Jorge sembrava indiavolato nella rimonta che l'ha portato a vincere la Sprint Race, oggi è apparso totalmente in balìa degli eventi, l'ombra del pilota che in soli venti minuti aveva dimezzato il distacco da Pecco Bagnaia, spostando l'inerzia del Mondiale a proprio favore. Visibilmente lento in uscita di curva, apparentemente impotente in staccata: dopo una primissima fase di gara in cui - grazie a due "lunghi" di Zarco e Marquez - Martín è riuscito ad afferrare la sesta piazza, è arrivato il declino inesorabile. Sorpassato senza possibilità di replica da Vinales, Quartararo, Miller e Bastianini, Jorge ha tagliato il traguardo in decima posizione. Quattordici punti persi da Bagnaia, ventuno complessivi di distacco dalla testa del Mondiale a meno di una settimana dal finale di Valencia.
L'impressione che ci fosse qualcosa di strano nella gara di Jorge Martín ha trovato conferma nel cronometro: il numero 89, ieri il più veloce nella Sprint, è stato oggi un secondo al giro più lento di Bagnaia e Di Giannantonio. Troppo per pensare ad una "giornata no" del pilota. Così è stato facile intuire che il problema di Jorge potesse essere lo stesso di quello accusato ieri da Bagnaia in Sprint Race, ovvero una gomma posteriore non performante, con un livello di grip più basso rispetto al normale. Martín, dopo una piccola impennata di orgoglio sul traguardo (come a dire "Io che potevo farci, la gara l'ho portata a termine"), si è voltato subito per guardare lo pneumatico posteriore. A motori spenti, anche Franco Morbidelli ha ammesso di aver avuto pesanti problemi con la Michelin hard montata al retrotreno: "Sembra che qui la qualità delle gomme fosse un po' incostante. È toccato a turno ad ognuno e ad alcuni è toccato in momenti più o meno importanti del weekend". In questo senso Martín è stato decisamente sfortunato, poiché - a differenza di Bagnaia - ha dovuto fare i conti con il difetto tecnico nella gara della domenica, quella in cui si assegnano più punti e quella che potrebbe aver segnato il Mondiale 2023.
È un vero peccato che la fase finale di un campionato così avvincente sia stata condizionata in questo modo dalle gomme, le quali in Qatar ci hanno con tutta probabilità privato di un duello ad armi para tra i due rivali per il Mondiale (sia in Sprint Race che in Gara). Sono sufficienti le parole di Jorge Martín ai microfoni di Sky, ad un'ora di distanza dalla bandiera a scacchi, per capire quanto sia stato frustrante il suo Gran Premio del Qatar: "La gomma non andava. Niente, non ho potuto fare niente. Si è visto subito dalla partenza, dove sono stato l'unico che ha spinnato. Dopo ho provato a restare calmo per due o tre giri, ma poi quando ho cercato di riprendere il gruppo per sorpassare gli altri ho capito subito che non c'era gomma. Sembrava una gomma di quaranta giri ma invece era nuova. Penso sia un peccato che il campionato si decida qui. Complimenti ovviamente a Diggia, a Pecco e a Luca, ma non sento che mi abbiano battuto in pista, penso sia stato qualcosa di molto strano. Per me è una vergogna che un campionato si decida così, non dico che altrimenti oggi avrei vinto, ma quello che è successo qui sicuramente deciderà molto di quello che accadrà a Valencia. Non è lo stessa cosa andare là con ventun punti di distacco invece che con sette, sei o cinque, come poteva essere senza gomma difettosa. Mi dispiace molto che sia accaduto questo dopo un anno di lotta, penso di meritarmi il titolo come lo merita Pecco, però così è tosta. La stessa cosa che è successa ieri a Bagnaia? Ieri Pecco era più lento di tre decimi rispetto al passo del primo, io oggi lo ero di un secondo, non penso fosse la stessa situazione. Non mi era mai capitato qualcosa di simile durante tutta la stagione ed è davvero strano che sia successo qui in Qatar quando ero davvero vicino a Pecco. Non voglio dire che sia stato fatto apposta, ma sicuramente devono fare dei progressi perché non ha senso che delle gomme vadano bene e altre no".