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Jorge Martin gela Ducati: “Mi guarderò intorno”. E poi: “Vorrei essere Valentino e mi ispiro a Marquez”

18 febbraio 2022

Jorge Martin gela Ducati: “Mi guarderò intorno”. E poi: “Vorrei essere Valentino e mi ispiro a Marquez”
Il giovane pilota spagnolo del team Pramac vuole la moto ufficiale per il 2023 e se non l’avrà è pronto a valutare offerte che arriveranno da altri marchi. Non una minaccia, ma la consapevolezza che per inseguire i suoi sogni dovrà necessariamente avere una moto factory. Vuole quella Rossa, ma il futuro è comunque aperto

E’ stato il miglior rookie nonostante un infortunio che lo ha tenuto lontano dai GP per un po’ e, adesso, è, almeno tra i piloti dei team privati, quello candidato a fare meglio di tutti nel mondiale che sta per iniziare. Tanto che per lui, Jorge Martin, si parla già di una Desmosedici ufficiale nel 2023, probabilmente al posto di Jack Miller. Voci di mercato che per il giovane spagnolo sono, invece, un obiettivo dichiarato, come ha raccontato nell’intervista concessa in occasione della prima in Spagna di MotoGP Unlimited.

“Il mio obiettivo principale è finire la stagione tra i primi cinque o i primi quattro – ha detto – voglio lottare per il podio in ogni gara. Se arriveranno i risultati, vedremo alla fine se potremo aspirare a qualcosa di più grande”. Il riferimento, è chiaro, è alla Desmosedici del Team Lenovo: “E’ quello che voglio, sì, è anche una sfida, se arrivano i risultati è il passo logico, perché i bravi piloti sono nelle squadre ufficiali. Lotteremo al massimo per questo e per vestire il rosso Ducati il prossimo anno, senza dubbio”. Non sempre, però, i risultati bastano da soli perché molto spesso ci sono di mezzo equilibri, contratti, accordi e necessità varie che fanno andare le cose in maniera diversa rispetto a quanto ci si è prefissati. E Jorge Martin è consapevole che la Desmosedici ufficiale non la vuole solo lui, tanto da mettere subito le mani avanti con una dichiarazione che è decisamente sibillina: “Il mio obiettivo prioritario è andare nella squadra ufficiale e voglio chiuderla il prima possibile, ma sono aperto ad altre proposte. Un pilota vuole sempre la migliore opzione sportiva”.

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Gli altri, Honda in primis, farebbero carte false per averlo. Perché è giovane, perché è aggressivo e perché ha uno stile di guida che in qualche modo evoca quello di Marc Marquez. Un campionissimo a cui lo stesso Martin ha detto di essersi ispirato quando, alle prese con la sofferenza di un infortunio, ha dovuto raccogliere pensieri e forze per rimettersi in forma: “È un pilota super forte con molta esperienza, che sa cosa sta facendo in ogni momento. Cerco di imparare da lui perché è un esempio per tutti. L'ho visto al cento per cento in pista, anche la Honda è migliorata molto e penso che quest'anno abbiano un grande potenziale per lottare per il campionato”. Il suo idolo, però, è un altro e quando gli chiedono chi vorrebbe essere, Jorge Martin non ha dubbi: “Valentino per tutto quello che ha vinto in carriera. Mi basterebbe potermi avvicinare a ciò che ha ottenuto nella sua pazzesca carriera”.

Un giovane, quindi, in mezzo a due idoli che sono stati anche due acerrimi rivali negli ultimi anni, con Martin che ammette di aver avuto una grossa fortuna: essere riuscito ad arrivare in MotoGP per viverli entrambi. “E’ stato incredibile correre con i miei idoli, con leggende come Valentino o Márquez. All'inizio si trattava di imparare, ma poi quando sono arrivati i risultati ho iniziato a crederci e alla fine stavo già pensando ad altri obiettivi. Sono riuscito ad essere rookie dell'anno, ma i piloti vogliono sempre di più ed è chiaro che per questa stagione gli obiettivi aumentano”. Lui, Jorge Martin, dalla sua dice di essere prontissimo e anche la nuova Desmosedici è migliore rispetto a quella con cui ha esordito lo scorso anno in MotoGP: “Io conosco solo Ducati e non ho mai provato altre moto, quindi non sono la persona giusta per dire se è davvero la moto migliore – ha concluso lo spagnolo - Quest'anno Honda e Suzuki hanno fatto un passo avanti. Anche la Ducati ha fatto un piccolo passo, forse non così grande, anche se la moto è migliore di quella dell'anno scorso e non vediamo l'ora di iniziare la stagione. Finché non arriveremo in Qatar, non si saprà dove si trova ciascuno perché nei test si mettono alla prova mille cose ed è molto difficile fare un confronto realistico”.

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