Sull’asciutto aveva mostrato un gran passo e anche i time attack tentati avevano mostrato che Jorge Martin, se non ci si fosse messa di mezzo la pioggia, sarebbe stato protagonista assoluto in Thailandia. Invece il giovane spagnolo di Pramac ha avuto problemi sin dalla partenza e ha faticato per tutta la gara con un posteriore che spinnava e sbandierava, costringendolo a lottare per le posizioni di mezza classifica. Una situazione inattesa che, probabilmente, gli ha messo addosso un po’ di nervosismo, che poi è diventato pepe sulla lingua nelle interviste del post gara. Perché Jorge Martin ne ha avute un po’ per tutti.
A cominciare dalla commissione gara. "I primi giri sono stati molto pericolosi, perché non si vedevano neanche le moto davanti - ha detto - Non si vedevano nemmeno i fanali posteriori delle moto e se qualcuno fosse caduto sul rettilineo, cosa che poteva succedere, perché avevamo zero grip, l'avremmo sicuramente investito al cento per cento. E’ stato pericoloso. Quando vai da solo non hai tanti problemi, ma i primi quattro o cinque giri è stato veramente pericoloso". Anche perché lui s’è trovato a bagarrare in coda al mucchio a causa di una manovra che Martin ha giudicato al limite: “La mia gara è stata un disastro sin dall'inizio – ha aggiunto - Qualcuno (Marco Bezzecchi, ndr) ha fatto una manovra un po' esagerata e mi sono dovuto fermare e andare lungo, perché altrimenti sarebbe stata una caduta. Anche dopo, comunque, non ho avuto un buon feeling con la moto: non avevo grip dietro. Sull'asciutto ero pronto per vincere la gara, quindi è un peccato e dobbiamo migliorare in queste condizioni. Nell'asciutto abbiamo fatto un bel passo avanti rispetto al Giappone”.
Jorge Martin vuole tornare a vincere, o almeno lottare stabilmente per il podio. E lo vuole talmente tanto da finire pure per commentare “il podio non voluto” da Johann Zarco. Un po’ una caduta di stile per il giovane pilota spagnolo, a cui però va riconosciuto il merito di aver detto senza nessun filtro ciò che gli stava passando per la testa: “Per Ducati sarebbe stato ancora meglio vincere la gara e con Pecco anche terzo – ha concluso Martin – Ma alla fine siamo in un mondiale e va bene così. Io però avrei lottato per il podio. È vero che se si lotta con Pecco per un sesto o un ottavo non serve provare a sorpassarlo, ma vale sempre la pena tentare un podio e ancora di più se si tiene il passo per cercare di vincere la gara”. Il riferimento, è chiaro, è a Johann Zarco – che secondo Martin aveva il passo anche per andare a vincere - e alla decisione del francese di non infastidire Bagnaia nei giri finali del GP della Thailandia.