Se la MotoGP è bella da raccontare è anche perché ci corrono personaggi come Jorge Martín. Se parli con le spagnole ti dicono che è l‘uomo dei sogni, un iberico vero dal sangue caldo che porta i meccanici a Punta Cana dopo il titolo (nel 2021) di esordiente dell’ano. È tra i grandi sconfitti della scorsa stagione Jorge Martin, deluso come soltanto Fabio Quartararo può essere: la moto rossa doveva essere sua, il titolo del francese. Poi sono arrivati quelli che oggi sono i piloti del team ufficiale Ducati ed entrambi hanno dovuto fare i conti con uno sport che non concede nulla. Lui, avuta la notizia, ha guardato avanti con gli occhi lucidi: “Faremo storia”, ha scritto. Perché nessuno, in questa MotoGP moderna, ha mai vinto un mondiale con il team satellite. Così mentre si parla sempre più insistentemente di un dialogo tra Martín e la Yamaha, lui mira al massimo risultato con quello che ha. Che, per inciso, è Ducati Desmosedici GP23 come quella degli ufficiali, in quanto il Team Prima Pramac è l’unico ad averne accesso per la prossima stagione.
La moto, presentata negli studi di Sky Sport in diretta con Sandro Donato Grosso, è decisamente simile a quella dello scorso anno, con un po’ di bianco in più e il viola del title sponsor a ricordare la celebre Honda di Oscar Rumi. Jorge e Johann vanno d'accordo, si prendono in giro. E tra le altre cose condividono la necessità di fare un deciso passo in avanti in termini di risultati: “Mi sono allenato, ma anche fatto un po’ di relax, una settimana a Bali. Adesso mi sento pronto, sono al 100% e ho tanta voglia di iniziare”, esordisce Martín per poi raccontare un piccolo retroscena passato completamente sotto traccia negli ultimi mesi: “Nel 2022 abbiamo sofferto con il motore, ma sappiamo che ne arriverà uno nuovo e quando l’ho provato a Valencia mi è piaciuto molto. Bisogna migliorare sempre, anche su aerodinamica e telaio”.
La notizia, evidentemente, è che per quanto Gigi Dall’Igna abbia parlato di piccole novità e qualche inedita diavoleria, il motore della Ducati ha fatto l’ennesimo passo in avanti, giusto per assicurarsi di mantenere il vantaggio del 2022. “È tutto in un niente, o vinci o finisci sesto”, ha commentato Jorge. “Nel 2022 speravo di progredire di più, ma ad ogni modo è stato positivo: abbiamo fatto punti, una pole in più… Ma non l’obiettivo che stavamo sperando. Ora sono al terzo anno col team e non mi era mai successo, questo sicuramente aiuterà a fare gruppo. È quello che serviva. Gli avversari? Bagnaia, Bastianini, Quartararo, Marquez. Sembra che Marc sia in forma. E anche Aleix e Maverick, con le Aprilia”.
Assieme a lui ad elencare gli avversari ci sono anche Johann Zarco e Gino Borsoi, nuovo team manager della squadra di Paolo Campinoti. Le aspettative sono altissime e, a differenza di Bastianini che si è definito 'un Diesel', Martín ha sempre dato tanto nei primi giri, cosa che potrebbe aiutarlo nelle gare del sabato: "Ai tifosi dico di guardare, perché sarà interessante tra la Sprint Race e la gara di domenica. Da parte mia darò sempre tutto per lottare per la vittoria e per il titolo”.
Jorge farà l'impossibile per dimostrare a Ducati che si è sbagliata e il talento per farlo non manca: piuttosto bisognerà capire come tenere a freno la fame.