Jorge Martín al Montmeló ha archiviato uno di quei weekend di cui magari a fine stagione non si parla, ma che a conti fatti risultano fondamentali per mettere le mani su una grande impresa. Il bottino recita ventinove punti conquistati, somma del quarto posto ottenuto dal madrileno nella Sprint Race e della seconda posizione siglata oggi, alle spalle del primo rivale Pecco Bagnaia, sul quale Jorge addirittura allunga dopo il weekend catalano: adesso sono 39 i punti di vantaggio sul campione del mondo in carica, con il gap che si è ampliato di quattro lunghezze. Eppure Martinator in questo fine settimana non ha fatto nulla di speciale. O meglio, non ha riprodotto nessuno di quei giri record che puntualmente ci fanno stropicciare gli occhi (la scivolata alla curva due, in Q2, gli ha sicuramente rovinato i piani, costringendolo a partire dalla terza fila), nessuna di quelle fughe solitarie che ammaliano gli avversari e trasformano il cronometro in un disco rotto, con gli stessi numeri dei centesimi di secondo che spuntano fuori ad ogni passaggio. Le immagini da ricordare di Jorge Martín al Montmeló 2024? Sicuramente la livrea speciale di tuta e moto, disegnata dall'artista Miguel Caravaca per il rinnovo di contratto tra Pramac e il title sponsor Prima. E poi i sorpassi, tanti sorpassi oggi in gara: tutti alla curva 10, alla Caixa, tutti belli. Prima su Binder, poi su Acosta, infine su Bagnaia.
C'è chi si taglierebbe un mignolo per vivere un weekend normale come quello di Jorge Martín a Barcellona. Così il madrileno, quando si presenta ai microfoni di Sky, non sembra nemmeno tanto infastidito per una gestione delle gomme non impeccabile che lo ha reso preda di Pecco Bagnaia, contro cui ha perso il duello a sette giri dalla bandiera a scacchi. Jorge è giustamente soddisfatto, sollevato per aver messo l'ennesimo mattoncino solido su una prima parte di stagione da incorniciare: "È stata una bellissima gara, sono partito molto bene. Volevo mettermi in testa, così ho sorpassato Brad, Pedro e Pecco. Ieri non riuscivo a sorpassare ma oggi sì, abbiamo fatto un grande step con la moto. Poi sicuramente per evitare che Pedro si mettesse davanti ho spinto un po' troppo. Pensavo di riuscire a mantenere quel ritmo fino alla fine, ma Pecco stava risparmiando di più senza perdere troppo tempo, la sua esperienza l'ha aiutato. Poi pensavo che con l'ultima mappa potessi mettergli pressione, ma ho rischiato un paio di volte di cadere e mi sono accontentato. Sono contento perché da ieri ad oggi abbiamo migliorato molto la moto, ieri perdevo due decimi nel T4, oggi mezzo decimo". Alla domanda finale di Max Biaggi, Jorge risponde in maniera inappuntabile: "Il vantaggio di Pecco è il Team Factory? Non lo so, io non sono mai stato in un team factory, quindi non so cosa dire. Sicuramente qualcosa fa, la mia squadra è incredibile ma sento che il team ufficiale sui dettagli fa la differenza. Ma fin quando non provo, non posso rispondere". Tra qualche giorno scopriremo se Jorge Martín nel 2025 potrà saggiare le differenza tra team clienti e team ufficiale Ducati. Il suo obiettivo principe però, a giudicare dalla consistenza di queste prime sei gare, è chiaro: il titolo mondiale. Adesso, quest'anno. Nel 2024.