La notizia è arrivata questa notte, direttamente dalla Spagna: Jorge Martin è risultato positivo al Coronavirus e non sarà a Misano per il Gran Premio della Repubblica di San Marino, in programma per questo fine settimana. Una doccia gelata, per il talento spagnolo, e anche per il RedBull KTM Ajo Team che a questo punto vedono seriamente compromesse le possibilità di mettere le mani sul titolo mondiale. L’esito del secondo tampone non è ancora stato ufficializzato, con Dorna che attende proprio questo responso prima di formalizzare la notizia, ma le possibilità di un falso-positivo sono poche. Stando alle notizie apprese, Jorge Martin sta bene, non accusa sintomi particolari, e i problemi almeno al momento riguardano solo i risvolti sportivi che questa brutta noia si trascinerà dietro. È, infatti, secondo nel mondiale, a sole otto lunghezze dal leader, Luca Marini, e con gli stessi punti, 79, dell’altro contendente all’iride, Enea Bastianini. E ciò, tradotto in termini particolarmente cinici, significa una cosa sola: il titolo mondiale di Moto2 potrebbe tornare in Italia dopo i successi recenti di Francesco Bagnaia e Franco Morbidelli. E potrebbe, nello specifico, restare proprio dalle parti di Misano, visto che Luca Marini è di Tavullia e Enea Bastianini è di Rimini.
Il Marco Simoncelli World Circuit, quindi, come scenario della fase più importante del mondiale: Marini e Bastianini, così come anche Marco Bezzecchi che non è affatto fuori dai giochi, dovranno capitalizzare al massimo l’appuntamento con l’asfalto di casa per mettere distanze importanti dallo spagnolo. Il condizionale, comunque, è ancora d’obbligo per almeno due ragioni. La prima riguarda proprio Jorge Martin, con il talento spagnolo – che il prossimo anno farà il grande salto in MotoGP sulla Ducati del Team Pramac – che comunque ha effettuato il tampone almeno cinque giorni fa, come riferiscono dal Team Ajo. Questo significa che potrebbe tornare negativo già prima del secondo round di Misano, quando sarà di scena il Gran Premio della Riviera di Rimini e, se così fosse, si troverebbe a saltare una sola gara. Senza compromettere, dunque, le sue speranze di lasciare la Moto2 da Campione del Mondo. Difficile, però, ipotizzare una guarigione lampo, anche se da un punto di vista sportivo è quello che ci si sente di augurargli, affidando i responsi mondiali alla pista più che ai tamponi del personale sanitario. L’altro aspetto riguarda, invece, la classifica, visto che in corsa per il titolo c’è anche il compagno di squadra di Martin: Tetsuta Nagashima. Attualmente occupa la quarta casella, con 68 punti, a sole 11 lunghezze dalla coppia Bastianini-Martin e a 16 dal leader Luca Marini. Tre punti dietro al giapponese c’è un altro italiano, Marco Bezzecchi, considerato da molti un predestinato e che, proprio nell’ultima gara al GP di Stiria, ha beneficiato di un passaggio sul verde dello stesso Jorge Martin, salendo sul gradino più alto del podio.
Intanto il Circus trema
Appena pochi giorni fa Carmelo Ezpeleta aveva dichiarato di essere tranquillo e di essere convinto di aver creato, insieme agli altri organizzatori, una sorta di bolla in cui l’intero circus riesce a spostarsi al riparo da possibili contagi. Una bolla che, se la notizia della positività di Martin dovesse trovare conferma, purtroppo mostrerebbe una crepa. È vero che Jorge Martin, viste le tre settimane di sosta, non dovrebbe essere entrato a stretto contatto con gli altri del paddock, ma è altrettanto vero che i piloti, così come anche i meccanici, i giornalisti e tutti quelli che compongono la carovana del mondiale, hanno circolato liberamente in questo periodo di semi-vacanza, aumentando il rischio di contrarre il virus. Quello che è successo a Martin ha inevitabilmente, quindi, risvegliato le paure di tanti e messo in discussione la solidità del sistema di protezione ideato dagli organizzatori. Se i numeri dovessero salire (al momento, oltre a Martin, si sono registrati due soli altri casi) la prosecuzione del mondiale potrebbe essere messa in discussione. Anche perché, dopo Misano, si andrà in Catalunya e lì, vista la vicinanza con Barcellona, i rischi potrebbero aumentare ulteriormente.