È stato un venerdì piuttosto sfavillante quello della MotoGP ad Austin: cielo terso, sole pieno, ventisette gradi, posizioni che cambiano in continuazione e record della pista un'altra volta abbattuti. La notizia più bella in assoluto? Ci sono cinque italiani nei primi dieci; vuol dire che domani alle 10:45 texane (le diciassette e quaranticinque a Roma) Pecco Bagnaia, Franco Morbidelli, Enea Bastianini, Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi si giocheranno sicuramente la pole position. Manca all'appello solamente Luca Marini ma - considerate le difficoltà nere di una Honda che compare per la prima volta sulla lista dei tempi di fianco al nome di Johann Zarco, diciannovesimo - al 26enne di Tavullia, in questo periodo, non si può chiedere la luna.
Tuttavia Austin non è così lontana da Houston, dalla NASA nemmeno. E allora ecco che il ruolo di astronauti, di extratterestri, di esseri umani fuori da ogni logica, nel venerdì del COTA è stato interpretato da Jorge Martín e Maverick Vinales. Primo e secondo, separati da 76 millesimi, hanno entrambi scartavetrato e abbassato di cinque decimi il precedente record della pista (risalente alla scorsa edizione del Gran Premio delle Americhe) di Pecco Bagnaia. Ci sono riusciti nelle prime fasi del time attack, a circa dieci minuti dalla bandiera a scacchi delle Prequalifiche, lasciando tutti a bocca aperta. Perché il terzo classificato, un certo Marc Marquez che al COTA vanta sette successi, che ha alzato la testa nel momento del bisogno dopo un venerdì costellato di sbavature in frenata e di un ambiguo appannamento (si sarà nascosto? - la solita domanda che solitamente nel caso del 93 trova risposta alla domenica), è distante quattro decimi dalla vetta. Jorge e Maverick, che in Texas indossa un casco speciale con le grafiche di Batman e che gira per Austin in sella ad un'Aprilia simile ad una Batmobile per le forme affusolate del codone (Aleix Espargaro, sesto, invece ha preferito il codone versione 2023 per questo weekend), hanno fatto la differenza rispettivamente nel secondo e nel terzo settore, dove sono parsi inavvicinabili.
I due spagnoli più in forma del momento sono sembrati decisamente a proprio agio anche sul passo gara, ma forse più abbordabili per gli avversari rispetto al time attack. Con tutta probabilità la scelta gomme per la Sprint Race e per la Gara ricadrà sulla soft al posteriore e, vista la limitata disponibilità di morbide, i team in questo venerdì hanno preferito riservare qualche scorta e macinare più chilometri con le medie. Anche per questo motivo, ad oggi, risulta difficile produrre una vera e propria analisi dei ritmi sulle lunghe distanze, ma senza timore di sbilanciarci possiamo dire che Pedro Acosta (quinto e di gran lunga la migliore delle KTM) e gli italiani sopracitati hanno poco da invidiare a Marc Marquez al momento, fermo restando la supremazia di Martín e Vinales. Pecco Bagnaia ha dichiarato soddisfatto di aver archiviato il miglior venerdì della stagione, Franco Morbidelli - in palla sin dalle FP1 del mattino - con tutta probabilità farebbe copia e incolla. Bezzecchi e Di Giannantonio, non ancora pienamente ritrovati ma comunque in ripresa, possono tirare un sospiro di sollievo e affrontare il sabato con una tranquillità diversa rispetto alle più recenti uscite. Bastianini, invece, sembra essere sulla strada giusta per confermare quanto di buono fatto vedere in Portogallo. Tutti questi nomi tenteranno di ridurre il gap dalla vetta nel sabato di Austin. Un'impresa da considerarsi decisamente più complessa per le KTM ufficiali (in crisi, con Binder 14° e Miller 16°) e per le Yamaha Factory di Fabio Quartararo e Alex Rins, che per una manciata di millesimi precedono il quartetto di Honda nelle ultime posizioni. Da tenere d'occhio, in Q1, Alex Marquez (13° nelle Prequalifiche) e le insidiose Aprilia Trackhouse di Miguel Oliveira e Raul Fernandez.