La MotoGP è sbarcata in Texas per il terzo weekend di gara del 2024. Sole, venticinque gradi, una brezza leggera che accarezza Austin e la valle del fiume Colorado: al Circuit of The Americas, già di per sé un pistone, ci sono tutti i presupposti per vivere un Gran Premio divertente. Il tracciato è talmente composito e diverso dalla media dei circuiti in calendario che i valori in campo non si conoscono, anzi saranno tutti da scoprire sessione dopo sessione. O meglio, sappiamo benissimo che Austin è la seconda casa di un certo Marc Marquez, il quale però - tra infortuni, false partenze e disavventure - non vince negli States dal 2021 (dei 900 giorni di astinenza dello spagnolo e di quanto Marc sia cambiato negli ultimi tre anni ne abbiamo parlato qui). Lui intanto, seduto di fianco a Pecco Bagnaia (con cui condivide le incomprensioni di Portimao, ancora fresche) nella conferenza stampa ufficiale del giovedì statunitense, ha tentato di scaricarsi da pressioni ed aspettative eccessive: "Ovviamente ora arriviamo su una pista adatta al mio stile e in passato abbiamo ottenuto molti buoni risultati. Ma a Portimao ci sono stati tre o quattro piloti più veloci di me, vediamo se saremo più vicini qui. Se oggi mi dicessero che domenica salirò sul podiio, sospirerei soddisfatto. Perché prima di una vittoria deve arrivare un podio, quindi vediamo cosa succede passo dopo passo".
Nel frattempo, il campione del mondo in carica - memore della scivolata in curva due che lo scorso anno gli negò una probabile vittoria - ci va coi piedi di piombo nell'approcciare un fine settimana di gara in cui dovrà prima di tutto ritrovare alcune sicurezze in sella alla GP24: "Austin mi piace - ha confessato Pecco - e l’anno scorso ero molto competitivo e mi sentivo benissimo, ma in gara ho commesso un errore e sono caduto. Penso che potremo essere di nuovo competitivi, è una pista diversa rispetto a Portimao, quindi vediamo cosa possiamo fare per migliorare il feeling sulla moto, che in Portogallo mi ha causato qualche problema alla domenica". Tra i due piloti del box rosso, è sicuramente Enea Bastianini quello atterrato con maggior slancia in Texas. Dopo il convincente secondo posto siglato a Portimao, Enea sembra essersi sbloccato e ad Austin spera di poter replicare la meravigliosa prestazione di due anni fa quando, vestito di azzurro Gresini, salì sul gradino più alto del podio e conquistò temporaneamente la vetta del mondiale: "Vengo da un bellissimo podio in Portogallo e resto fiducioso, vedremo se riusciremo a continuare in questa direzione. Penso che al momento abbiamo un buon set-up di base su ogni pista e questo è importante. Vediamo se riuscirò ad essere veloce al COTA anche sulla lunga distanza, perché fisicamente è una delle gare più difficili". Non potevano mancare, nel media day texano, le dichiarazioni di Jorge Martín, che per la prima volta nella sua vita affronta un weekend di gara della MotoGP da leader in classifica. Mentre nel paddock ci si chiede se questa novità influirà sul rendimento del madrileno, lui fa spallucce: "Sarà una grande sfida perché ci saranno molti rivali forti questo fine settimana, ma sono fiducioso che faremo un buon lavoro e mi sento in buone condizioni fisiche, il che è importante qui perché la scorsa stagione ho faticato molto (un contatto al primo giro lo aveva escluso dai giochi, ndr), avevo la febbre e stavo prendendo antibiotici, quindi quresta volta spero di poter essere uno dei migliori".
La MotoGP dopo Austin tornerà in Europa per la classica e densissima stagione sulle piste del Vecchio Continente. Così è forte la sensazione che questa tappa oltreoceano - storicamente gradita dalla maggioranza degli addetti ai lavori e altrettanto storicamente foriera di imprevisti - possa rispecchiarsi nel fatidico jolly da pescare nel mazzo per molti piloti: siamo ancora ad inizio stagione e prendersi dei rischi, azzardare più del solito o del dovuto, potrebbe valere la candela. Specialmente per chi finora ha cominciato leggermente in sordina; si pensi per esempio ai piloti del Team VR46 (con Marco Bezzecchi e Fabio Di Giannantonio invitati in settimana dagli Houston Rockets per godersi un po' di NBA in prima fila) o alla coppia di piloti di Davide Brivio, alla guida di un Team Trackhouse che questo weekend giocherà in casa e che vorrà riscattare un inizio di stagione balbettante, considerando le prestazioni dell'Aprilia ufficiale.
Mentre Miguel Oliveira a Raul Fernandez hanno esaltato la livrea a stelle e strisce di Justin Marks mettendosi in posa davanti al Campidoglio di Austin, nel paddock della MotoGP si respira a tutti gli effetti aria di cambiamento. Liberty Media si è presa gran parte del Motomondiale e, al fine di suggellare il debutto di questa top class americana, Carmelo Ezpelta e Dan Rossomondo sono intervenuti in una conferenza a stampa ad hoc per spiegare le dinamiche di un passaggio di testimone che verrà gradulamente completato ed irrobustito ("L'accordo non sarà finalizzato prima della fine del 2024", ha precisato più volte Carmelo). L'attuale direttore commerciale della MotoGP invece, con un passato importante proprio nell'NBA, ha descritto in maniera piuttosto intrigante le linee guida che condurranno la top class nella sua nuova epoca: "Sono molto consapevole dei nostri fan più accaniti e di quanto pensino che sia speciale il nostro sport, e tendo ad andare nelle profonde tane dei conigli di Reddit e Twitter dove vedo che le persone non vogliono molti cambiamenti nel nostro sport, ma nel frattempo quegli stessi fan vogliono essere in grado di condividere la MotoGP con gli altri, e penso che questo sia ciò su cui ci concentreremo, e su cui ci stiamo già concentrando. Abbiamo fatto molto nell’ultimo anno e in quelli precedenti su come far sì che questo spettacolo trascenda il motorsport e diventi più rilevante dal punto di vista culturale, quindi ora si tratta solo di predicarlo e gridarlo ai quattro venti”.