“Il calcio, mistero senza fine bello”. Bisogna rifugiarsi nel fuoriclasse Gianni Brera per raccontare Juventus-Milan, seconda semifinale della Supercoppa “italo saudita”.
Neanche il tempo di cominciare che Francisco Conceição si fa male nel riscaldamento. Niente sfida con papà Sergio, appena arrivato sulla bollente panchina rossonera, e paginate di giornali buone per incartare le uova. Giocherà Nico Gonzales? Macché. Thiago Motta piazza fuori ruolo a destra Kenan Yildiz con Samuel Mbangula a sinistra. Risultato: assist di Mbangula (voto 6,5) e staffilata sotto l’incrocio di Yildiz (7, migliore in campo) che non lascia scampo a Mike Maignan (6,5). Motta è un mago.
Per un’ora c’è in campo solo una squadra, la Juve. Ci riprova il turco, Dusan Vlahovic (4,5) cicca il raddoppio. I bianconeri tengono la partita sotto controllo. Milan non pervenuto. Nessun tiro nello specchio della porta nel primo tempo. Theo Hernandez (4,5) manda in curva la palla di un insperato (e immeritato) pareggio. Poi succede che Motta toglie l’unico centravanti (e Mbangula) per Gonzales (e Andrea Cambiaso). Risultato: sciocchezza di Manuel Locatelli (5) e rigore al brivido trasformato da Christian Pulisic (6,5), tiro-cross di Yunus Musah (6,5) che Federico Gatti (5,5) devia in rete, mentre Michele Di Gregorio (4,5) è al centro dell’area a raccogliere margherite. Motta è un pirla.
Sfida ribaltata. Conceição papà (6,5), che sa di non aver inventato il calcio, rinforza gli ormeggi. Tutti dietro a difendere un vantaggio, che nemmeno il più ottimista degli ultrà rossoneri avrebbe osato immaginare. La Signora ci crede poco. Ha gambe molli e cuore tiepido. Matteo Gabbia respinge l’ultimo assalto all’ultimo respiro. Sipario. Milan in finale, Juve a casa. E, forse, qualche dubbio nella Real casa comincia a serpeggiare. Far buoni risultati a La Spezia e Bologna è un conto. A Torino (sponda bianconera, of course), come insegna Giampiero Boniperti, “Vincere è l’unica cosa che conta”. Lo avrà capito Thiago Motta (5)? Non è un mago, ma nemmeno un pirla. Basta una scintilla a cambiare il corso del destino. Proviamo a scommettere su un’altra Juve in campionato.
Ergo, sarà derby della Befana in Supercoppa. L’Inter di Simone Inzaghi (8), che ha strapazzato l’Atalanta del presuntuoso Giampiero Gasperini (4), è pronta a stappare l’acqua minerale. Se è calcio. Ma, quando il pallone rotola, non bisogna mai dimenticare l’iniziale lezione del “Grangiuàn”. Mentre la corsa tricolore non aspetta. Fiorentina-Napoli e Roma-Lazio le sfide da seguire nel weekend. Attenti agli asterischi in classifica.