Kimi Raikkonen non è un pilota. Kimi è l’ultimo grande personaggio della Formula 1, è l’outsider, il fuori posto, la continua sorpresa. Anche se ha 41 anni, anche se in F1 ci corre da quasi 20, anche se siamo abituati alle sue stranezze da finlandese di ghiaccio.
E se ogni tanto ce lo dimentichiamo - vedendolo sprofondare nella parte bassa della classifica con un’Alfa Romeo da incubo - lui torna a ricordarci chi è il vero protagonista dei paddock. I suoi team radio rimangono i migliori (se è un po’ che non vi aggiornate vi consiglio di recuperare quelli di Monza e Mugello), le sue sbronze colossali sono imbattibili e, da qualche anno, il suo profilo Instagram ci regala perle di altissimo livello.
I copy li scrive lui, non c’è dubbio. Due parole, ogni tanto addirittura una frase. Sotto le fotografie con i suoi figli scrive “cubetto di ghiaccio 1 e 2” da buoni eredi dell'Ice Man più famoso del mondo.
Tra le mie fotografie preferite sicuramente c'è quella del post festa di fine stagione 2018, in cui Kimi aveva dato spettacolo grazie al gomito un po’ alzato. Lui, seduto e sorridente, con il premio in mano e un ghigno soddisfatto. Caption: sì, mi sono divertito a una festa. I video e le foto di quella festa li avevamo già visti tutti, Valentino Rossi (suo coscritto) compreso, che sotto il post commentò: fantastico Kimi.
Fantastico, mitologico, insuperabile Kimi. Che da quando è diventato papà si è fatto più dolce, ha smussato i tratti duri di un carattere (almeno all’apparenza) inavvicinabile.
Il suo Instagram è costellato di fotografie con Robin, che già corre con i kart e le mini moto, e con la piccola Rianna. In una la bambina sorride, accanto a un peluche gigantesco, e papà Raikkonen commenta: ha già rubato il mio cuore e poco dopo anche il mio portafoglio.
Ma che cosa ci si può aspettare se non questo da un uomo che quasi saltò la sua prima gara di Formula 1 perché stava dormendo? Che cosa potevamo chiedere all’autore del celebre team radio “lasciami da solo, so quello che sto facendo”? Che cosa ci poteva ancora regalare quello che probabilmente è l’ultimo vero personaggio della F1?
Pensavamo che la risposta fosse "nulla" ma ovviamente ci sbagliavamo. In una sera tranquilla di metà settembre Kimi ha decido di scatenare il delirio con due stories su Instagram. Mi è impazzito il telefono, nel giro di 10 minuti almeno 10 persone diverse mi avevano mandato la stessa fotografia.
Kimi Raikkonen, il finlandese campione del mondo Ferrari, ha condiviso sul suo profilo un meme che da qualche giorno già girava sui social: un confronto tra lo stile inconfondibile dell’eterno James Hunt e quello discutibile di Lewis Hamilton al Mugello. Testo: l’evoluzione di un pilota di Formula 1.
Poi ecco la seconda storia con un Raikkonen rosso in volto, una sigaretta in mano e sguardo alticcio. Testo: non vi preoccupate, non tutta la speranza è persa.
Kimi Raikkonen che trolla Lewis Hamilton come facciamo tutti noi, ogni giorno, facendo gli screen ai suoi abiti improbabili e chiedendoci “ma perché”. Kimi Raikkonen che usa i social nel miglior modo possibile e fa il meme del secolo - a quasi 41 anni - facendo quello che ha sempre fatto benissimo: far impazzire i propri fan senza il minimo sforzo, essendo semplicemente Kimi. Il migliore di tutti.