L’hanno chiamato “Next level” ed è l’evento di presentazione (12 febbraio 2021, ore 10) dei team KTM in MotoGP. Livello successivo, dunque, per un marchio che da brutto anatroccolo è diventato cigno e che, ora, punta a migliorare ancora, senza nascondere di coltivare ambizioni mondiali. Moto competitiva e modo di operare che stravolge un po’ la tradizione, a cominciare dal trattamento tra team factory e team satellite.
Le due squadre, infatti, saranno presentate insieme, confermando quando già detto nei giorni scorsi di Hervè Poncharal: “Ogni differenza in KTM è annullata”. Parole a cui avevano fatto eco quelle di Danilo Petrucci: “A KTM sembra non importare nulla se sei il pilota della squadra ufficiale o della squadra privata, c’è lo stesso trattamento per tutti. Non si tratta solo di poter contare sugli stessi mezzi e gli stessi materiali, ma di condivisione totale”. Non è un caso che proprio Petrucci abbia trascorso alcuni giorni della scorsa settimana in Austria, presso il centro sportivo di proprietà di RedBull per un programma di allenamento speciale.
L’obiettivo, è chiaro, è portare avanti lavoro e sviluppo su fronti differenti, con il Team Tech3 che nell’ultimo periodo ha anche cambiato colori dopo aver rinnovato l’accordo per la fornitura delle moto fino al 2026 proprio con KTM e dopo aver chiuso il rapporto di sponsorizzazione con RedBull. Ecco perché le due RC16 di Danilo Petrucci e Iker Lecuona sono le più attese, almeno dal punto di vista estetico, visto che sui nuovi colori è circolata solo qualche indiscrezione.
Si parla del nero al posto del blu e chi ha avuto modo di vedere qualche anticipazione riferisce di un impatto grafico davvero vistoso. Ma le vere novità per la KTM, tutta, saranno sotto le carene, con il marchio austriaco che lo scorso anno ha potuto beneficiare delle concessioni e che, quindi, non sarà costretta a presentarsi con lo stesso motore del 2020. E’ noto che il collaudatore Dani Pedrosa ha fatto un gran lavoro nei mesi passati e l’impressione è che la RC16 possa davvero aver accumulato un vantaggio importante rispetto a tutti gli altri della griglia.
Si tratterà solo di aspettare, visto che poi l’unico vero giudice arà come sempre il cronometro. Intanto, i vertici del reparto corse e dell’azienda hanno fatto sapere di voler continuare a lavorare come un’unica famiglia e di non voler rischiare distrazioni in futuro che possano deviare la concentrazione di un gruppo che non nasconde di puntare al titolo mondiale.
Ecco perché la famosa battuta di Pit Beirer, “se Valentino Rossi chiama siamo pronti a discutere”, sembra definitivamente archiviata. Sia Perier, sia Beirer, infatti, hanno fatto sapere che KTM non intende allargare gli sforzi ad un eventuale terzo team. Questo significa che se davvero Valentino Rossi e la VR46 si presenteranno in MotoGP nel 2022 con una loro squadra, la moto non sarà sicuramente una RC16.
“Abbiamo raggiunto la massima stabilità di pianificazione, non ci sarà un terzo team – ha specificato Beirer a Speedweek – Non abbiamo bisogno di altro. KTM ha bisogno di Poncharal e del suo supporto nello sviluppo. Come lavoro, il legame già creato non deve essere disperso. All'inizio dell'anno, Hervé Poncharal ha firmato un nuovo contratto con la Dorna fino al 2026, così come noi in KTM – ha spiegato Pit Beirer - Ora tutto quello che dobbiamo fare è stabilire questa connessione incrociata vincolante con Tech3, e poi questa collaborazione del triumvirato viene registrata di nuovo per cinque anni. Crediamo molto, tra l’altro, in Danilo Petrucci e l’obiettivo per lui deve essere quello di provare a vincere almeno due gare, visto che al momento non è mai riuscito a vincerne più di una a stagione. Ma se anche dovesse vincerne una andrà benissimo lo stesso, perché arrivare primi non è mai facile".