Pedro Acosta sarà un pilota KTM anche nel 2024. La notizia vera è questa, perché non sta scritto da nessuna parte che il giovanissimi pilota spagnolo ha ottenuto garanzie per un passaggio in MotoGP già dalla prossima stagione. E’ una ipotesi concreta, ma l’ufficialità non c’è. Lo ha confermato anche Pit Beirer: “Alcune cose sono state definite, per altre avremo il tempo di farlo”. E i motivi sono due: motivare ancora di più Acosta a fare suo il mondiale di Moto2 (spuntando quindi il testa a testa con Tony Arbolino) e capire se c’è la possibilità di accogliere un nuovo pilota senza scontentarne un altro.
Ma andiamo per ordine. Nei giorni scorsi, Pit Beirer, capo dell’intero reparto racing di KTM, era stato categorico: “Vogliamo Pedro con noi anche in futuro, ma deve fidarsi di quello che abbiamo in mente per lui. C’è un grande progetto che lo riguarda direttamente”. Poi giorni dopo, confermando voci che nel paddock circolavano da settimane, Francesco Guidotti, ds di KTM, ha aggiunto: “Se Ducati corre con otto moto, non vediamo perché Dorna debba dire no alla possibilità che KTM corra con cinque”. Pare, infatti, che il marchio austriaco abbia tentato in tutti i modi di entrare in MotoGP anche con il marchio Husquarna, ma trovando la chiusura totale di Carmelo Ezpeleta, che è disposto a rimpiazzare le due caselle lasciate vuote da Suzuki solo con un marchio ufficiale che corra con un suo prototipo e non con una moto “travestita” (come fa KTM con la RC16 brandizzata GasGas e come avrebbe fatto anche con Husquarna). Una chiusura a cui KTM, però, ha controreplicato, chiedendo in subordine di poter correre con cinque moto (tre del team ufficiale più le due GasGas). Esattamente ciò che faceva Honda ai tempi di Dani Pedrosa, Casey Stoner e Andrea Dovizioso.
Una controproposta su cui Dorna, stando a quanto si dice, sarebbe disposta a ragionare. Anche perché potrebbe aprire scenari importanti sul mercato. “Vogliamo Pedro con noi anche il prossimo anno, se ci sarà bisogno di un’altra moto ce ne occuperemo. Le cose da stabilire sono ancora molte e decideremo cosa fare dopo il GP d’Austria, per ora siamo soddisfatti dei nostri quattro piloti e speriamo che Pol Espargarò possa tornare presto”. Anche perché per Espargarò potrebbe essere l’ultima stagione, visto che se KTM non otterrà la possibilità di schierare una quinta moto, quello che dovrà accettare un ruolo da collaudatore sarà proprio l’ex Honda. “Pol può anche lavorare con noi come collaudatore e pilota di riserva – ha sibillinamente aggiunto Beirer - Ho sempre il desiderio di ingaggiare il miglior pilota possibile come tester, ogni volta che non ottiene più un posto nel Mondiale MotoGP come pilota regolare".
Ricapitolando, quindi, se Pedro Acosta riuscirà a vincere il mondiale di Moto2 e KTM non potrà correre con cinque moto, Pol Espargarò lascerà il suo posto in GasGas al giovanissimo spagnolo. Se invece ci sarà la quinta moto, per Espargarò si prospetterà un’altra stagione da pilota titolare, così come se KTM dovesse scegliere di lasciare Acosta in Moto2 per ancora un anno. Anche questa, infatti, è un’ipotesi che c’è, visto che in ballo c’è la trattativa con Marc Marquez. E’ chiaro che se l’operazione Marquez in KTM dovesse andare in porto, per Acosta e Espargarò non ci sarebbero più spazi, con uno tra Jack Miller e Brad Binder che dovrà accettare di finire in GasGas. A meno che, appunto, Dorna non consenta la quinta moto al marchio austriaco, con Acosta che arriverebbe su sponda GasGas al posto di Espargarò (collaudatore) e Marc Marquez che troverebbe una terza livrea RedBull pronta per lui insieme a quelle di Miller e Binder.