Il futuro della MotoGP è nelle sportellate. Detta così può suonare un po’ violenta, ma è l’estrema sintesi di quanto dichiarato da Pitt Beirer, di KTM, in una recente intervista a Speedweek. Il manager di KTM Racing ha le idee chiare su quale sia realmente lo spettacolo che gli appassionati vogliono vedere: sorpassi, corpo a corpo, bagarre serrate!
La stessa cosa l’ha detta, ormai qualche settimana, anche Marc Marquez, spiegando quanto sia ormai difficile avvicinarsi a un altro pilota a causa delle scie, dei vortici d’aria che si creano e di ciò che questi vertici provocano sugli pneumatici. Insomma, se è difficile avvicinarsi, figuriamoci sorpassarsi! Una posizione, questa, che sta prendendo sempre più piede nel paddock, anche se poi tutti sembano remare in direzione opposta per non rischiare di restare indietro rispetto a Ducati e rispetto a quelli che, invece, puntano tutto sull’innovazione. La stessa KTM non ha mai nascosto di ispirarsi proprio a Ducati e molte delle soluzioni adottate nel tempo sulla Desmosedici si sono ritrovate anche sull RC-16 del marchio austriaco, con KTM che recentemente ha anche pescato spesso tra gli uomini di Ducati per rinforzare il proprio reparto racing.
Ora, però, le parole di Beirer fanno pensare che si possa essere arrivati a una consapevolezza differente. “Tutto questo costerà un sacco di soldi – ha tuonato - non voglio nascondere il fatto che non siamo fan dello sviluppo aerodinamico in MotoGP. Gli appassionati preferirebbero di gran lunga assistere a duelli ravvicinati in pista piuttosto che a una competizione tecnologica tra le fabbriche. D ove dovrebbero avvenire i sorpassi in futuro? La turbolenza aerodinamica e tutti gli altri fattori rendono difficile per i piloti superare un avversario.
Ci stiamo avvicinando a una zona pericolosa. Ritengo pertanto che dobbiamo essere molto attenti al futuro, ma è chiaro che se vogliamo provare a vincere anche noi dobbiamo adeguarci e grazie alla nuova partnership con Red Bull Technologies siamo ben posizionati. Siamo pronti per la nuova stagione e abbiamo fatto grandi progressi nello sviluppo aerodinamico. Abbiamo un piano fisso per la galleria del vento perchè i piloti si muovono molto di più dei piloti di Formula 1 e anche la forma dei caschi o la consistenza della pelle delle tute gioca un ruolo importante. Ormai ricorriamo alla galleria del vento con grande frequenza”.