Finiti i test in vista del 6 marzo, quando la MotoGP arriverà in Qatar per la prima gara della stagione 2022, i team cominciano a tirare le somme. Tra i grandi punti interrogativi della griglia di partenza c’è KTM, veloce e consistente ma mai troppo brillante. Il rinnovamento in ottica 2022 ha coinvolto i manager (con l’arrivo di Guidotti e Sterlacchini) e i piloti del Team Tech3, dove Danilo Petrucci e Iker Lecuona hanno dovuto cedere il posto a Raul Fernandez e Remy Gardner. Di contro però sembra che la moto sia stata soltanto aggiornata e non, come hanno fatto altri costruttori, sensibilmente rivista. Vero che la base di partenza degli austriaci è buona, ma per arrivare ai piani alti della classifica in MotoGP serve di più. Nell'ultima giornata di Mandalika KTM ha chiuso il test mettendo a punto il nuovo pacchetto aerondiamico e provando soluzioni inedite per lo scarico, con Brad Binder che ha fatto segnare il miglior tempo per il marchio (11°, a +0.514 da Luca Marini) con 68 giri completati. Poco distante Miguel Oliveira, anche se un ritardo di 0.560 dalla testa della classifica l’ha relegato in 15° posizione.
Ad impressionare di più è stata la violenta caduta di Raul Fernandez nella seconda giornata di test, in cui lo spagnolo ha rimediato una brutta commozione cerebrale. Nonostante il via libera da parte dei medici per tornare in moto, Raul si è dovuto arrendere ai problemi alla vista e concludere il suo esordio in MotoGP guardando gli altri dal box: “Andando a 300 Km/h mi sembra di andare a 60 … non sapevo quando frenare, ecco perché sono andato lungo diverse volte e sono caduto ancora”, ha raccontato Fernandez. “Quando sono caduto ho capito che era troppo pericoloso continuare a girare e ho deciso di tornare ai box. Comunque sono molto soddisfatto del lavoro svolto, abbiamo ancora molto da fare ma siamo sulla giusta strada”. Fernandez si è comunque tolto la soddisfazione di arrivare davanti al compagno di squadra contro il quale ha perso il titolo Moto2 lo scorso anno. Lo spagnolo infatti ha chiuso 22° nella combinata dei tempi, a +1.341 da Luca Marini, mentre Gardner si è dovuto accontentare della 23° posizione (+1.538). Va detto che Remy sta ancora pagando l’intervento chirurgico al polso destro, rotto mentre si allenava con la moto da cross a gennaio.
Nel box del team ufficiale invece entrambi si mostrano piuttosto soddisfatti, a partire da Brad Binder che si è detto fiducioso per il futuro: “Fino a qui tutto bene - ha dichiarato il sudafricano - Abbiamo trovato alcune cose che funzionano bene e abbiamo migliorato il nostro pacchetto rispetto allo scorso anno. Di sicuro dobbiamo ancora lavorare e c'è tanto da fare per fare il passo successivo di cui abbiamo bisogno, ma finora siamo nella direzione giusta. Dobbiamo migliorare in uscita di curva e, in generale, il grip al posteriore”.
Parole a cui fa eco Miguel Oliveira, decisamente positivo su quanto fatto sia a Sepang che a Mandalika: “Anche oggi parecchi giri fatti ed abbiamo fatto una simulazione di gara con la gomma media in condizioni molto calde ed eravamo molto veloci. Venendo qui avevamo parecchio lavoro da fare ma, alla fine, sono contento del passo che abbiamo raggiunto e penso che possiamo avere fiducia che questo possa aiutarci in qualifica partire meglio in gara. Abbiamo ancora margine per la moto ma so che ci sono gli strumenti adatti per migliorare. Sono stati cinque giorni di duro lavoro ed il team è stato grandioso, è stato un grande sforzo da parte di tutti e voglio ringraziarli. Credo sia un un buon inizio per la stagione e che questa sia la cosa più importante”.