Voto 0 a Valentino Rossi. Lo scherzo è bello quando dura poco! Dai Vale, ti aspettiamo in Qatar... che così non sembra neanche vero dopo più di un quarto di secolo!
Voto 1 alle condizioni della pista a Mandalika. Che la pioggia possa trascinare giù un po' di fango ci sta e ci sta pure che arrivi un po' di polvere, ma i sassi non si possono sentire. Già il primo giorno tutti scontenti, poi non è andata meglio. Doveva essere tutto nuovo e tutto fantastico e, invece, i piloti si sono ritrovati a dover correre qualche rischio di troppo. Così non va bene, anche perchè Pecco Bagnaia s'è preso una sassata su un braccio, Fabio Quartararo ha raccontato di averne sentite al petto e alle gambe. Roba che te ne arriva uno sulla visiera o sul radiatore e si rischia di dover piangere. E' la MotoGP, mica la gimkana di paese, eh su!
Voto 2 a noi di MOW. A furia di scrivere che Joan Mir ha il mal di pancia per spiegare che il maiorchino non è contentissimo della Suzuki e che potrebbe cambiare aria, a Joan Mir è venuto il mal di pancia veramente. Ultima giornata di test a Mandalika passata in bagno invece che in sella. Scusaci Joan, noi ti vogliamo bene e non vediamo l'ora di rivederti festeggiare nel box (con mamma)! Tisanina, limone e passa tutto!
Voto 3 a KTM. Sicuri che è tutto ok? Hanno fatto fatica in Malesia e hanno fatto fatica pure a Mandalika, con Binder e Oliveira che sono apparsi anche piuttosto nervosi e delusi. Non bene, ma sono entrambi ampiamente giustificati, anche i due ragazzi del Team Tech3, con Raul Fernandez che ha dovuto saltare il Day3 per un problema all'occhio che non è da sottovalutare e Remy Gardner costantemente indietro insieme all'esordiente della Yamaha, Darryn Binder. Durante la pausa invernale c'è stato pure un botta e risposta a distanza con Ducati, ma, a giudicare da come sono andati i test, era meglio concentrarsi sulle cose da fare in casa. Meno puntigli = più punti.
Voto 4 al Jack Miller. Dei suoi test ricorderemo solo l'insulto rifilato a Aleix Espargarò dopo un mezzo contatto in pista. L'australiano potrebbe essere già con un piede fuori dal box ufficiale della Ducati e non è questa la reazione che ci aspettavamo. Ok, ha avuto il Covid da poco e magari non sta neanche tanto tranquillo visto le continue voci di mercato, però un pilota ha un solo modo per dimostrare di valere: dare tanto gas. Non è contento del suo prestagione e lo ha ammesso, ma l'impressione è che nella notte del Qatar dovrà giocarsi tutto. Daje Jack!
Voto 5 a Maverick Vinales. E' andato forte, la sua moto sembra neanche lontana parente della fermona che era qualche tempo fa, ma Maverick Vinales non fa altro che ripetere che non è contento, che non è pronto, che potrebbe andar meglio, che vorrebbe ma non può e bla bla bla. Che poi, se vai a guardare, invece, è andato tutto d'un gran bene. Sembra quei compagni di scuola che prima delle interrogazioni dicevano di non aver studiato, di non sapere niente, di sentirsi impreparati e poi taaaac: si beccavano il votone. Oh Maverick, sei stato uno dei più veloci e puoi veramente arrivare ad essere il primo pilota a vincere in Classe Regina con tre marchi diversi. Eccheccazzo, sorridi!
Voto 6 alla Yamaha. La promessa fatta a Fabio Quartararo di preparargli una moto più potente e più veloce non è stata mantenuta. Però le M1 stanno lì, compresa quella di un Franco Morbidelli ancora alle prese con un po' di ruggine. Quartararo ha detto di non essere contento e di aver paura che gli altri si siano nascosti, mentre con questa M1 è stato necessario buttare il cuore oltre l'ostacolo. Se avrà ragione Fabio, che spreco! Se avrà ragione Yamaha, che lungimiranza! Per ora è un 6
Voto 7 a Enea Bastianini e al Team Gresini. Sono belli, non c'è un cacchio di altro da dire. Per quello che rappresentano, per la tigna che ci mettono, per la storia che portano avanti e, adesso nessuno può più dire il contrario, perchè sono pure veloci. Una lezione per tutti. Grazie Nadia!
Voto 8 alla Honda. Hanno rivoluzioato tutto, creando una moto totalmente nuova e rinnegando un modo di lavorare che nella tradizione stessa del marchio giappnese. La politica dei passi piccolissimi e sicurissimi è stata rivista in favore del ben più italico "o la va o la spacca". E pare che sia andata, visto che Pol Espargarò e Marc Marquez hanno dato del gran gas, segnando ottimi tempi e facendo registrare pure il passo migliore. Adesso in Honda ci hanno così preso gusto ad improvvisare che pare che per il Qatar arriverà subito un aggiornamento capace di cavare qualche altro cavallo dal quattro in linea dell'Ala Dorata. Come se non bastasse si stanno muovendo di brutto sul mercato, aprendo un paio di canali con Fabio Quartararo e Joan Mir. Questi non scherzano e lì vincere è l'unica cosa che conta veramente. Chapeau!
Voto 9 all'Aprilia. Primo anno da vero team ufficiale e la sensazione di voler veramente fare le cose per bene. La Malesia prima e l'Indonesia poi hanno dimostrato che la RS-GP adesso se la può giocare veramente con tutti e che Romano Albesiano, altro geniaccio del Circus, ha messo a punto una moto capace di andare forte come una Ducati e essere docile (quasi) come una Yamaha. Se riescono anche nel recupero in stile "famiglia tutta stretta intorno" di Maverick Vinales, a Noale torneranno anche le gioie vere. La loro moto, tra l'altro, è anche bella un bel po'! Brutto anatroccolo a chi?
Voto 10 a Gigi Dall'Igna. La mandrakata del nuovo abbassatore all'anteriore che ha fatto incazzare tutti è poesia vera. Perchè sarà anche vero che la potenza è nulla senza il controllo, ma ancora più vero è che tutto è nulla senza un po' d'astuzia. Ci arriva meglio, ci arriva prima e ci arriva pure diverso. Se questa volta vince pure è cappotto per tutti! Steve Jobs della MotoGP
Voto 10 e lode. A Marc Marquez. Sarà antipatico, sarà tutto quello che volete, ma è un fenomeno al limite dell'umano. E' risorto ancora una volta e mai un lamento, mai una alzata di testa, solo l'ossessione di tornare e di farlo per vincere. Non sta benissimo e anche nel day3 di Mandalika è stato chiaro: "Non ho fatto il time attack perchè avevo dolore al braccio". Ha otto mondiali in tasca, il suo acerrimo nemico è ormai in pensione, non ha più niente da dimostrare a nessuno, ma resta lì a soffrire con il nervo di un occhio che potrebbe tradirlo da un momento all'altro, un braccio fuori uso e una moto che non è neanche più la migliore del mazzo. Sta lì a soffrire e a rischiare anche di vedere che quelli giovani non avranno il minimo rispetto (come è giusto che sia) a mettergli le ruote davanti. Noi a uno così possiamo dargli solo 10 e lode. E lo sappiamo che ne faremo incazzare tanti, ma per adesso è l'unico vero erede di Valentino Rossi!