Ad agosto l’annuncio di Fernando Alonso, sull’accordo con l’Aston Martin per la stagione 2023, lasciò tutti di stucco. Alcuni appassionati videro in quel contratto l’ennesimo passo falso nella carriera del pilota, a dieci anni di distanza dal suo ultimo successo in pista. Fu con la Ferrari, nel GP di Spagna del 2013, che salì per l’ultima volta sul gradino più alto del podio. Poi l’esperienza americana in IndyCar e NASCAR, entrambe povere di successi.
Eddie Jordan nel podcast Formula for Success, ha infatti criticato il pilota e il suo manager, Flavio Briatore, di prendere decisioni che seguono solo fini economici: “Non si deve mai guardare indietro, ma lui e il suo manager Flavio Briatore (e io e lui siamo ancora buoni amici) hanno seguito i soldi. È andato in squadre dove riceveva più soldi di quelli che avrebbe ricevuto in un’altra squadra che probabilmente aveva maggiori possibilità di vincere il titolo mondiale. Probabilmente ora se ne pente, perché a volte, quando ci si guarda indietro, si pensa che sia stato un errore. E se Fernando fosse seduto davanti a me gli direi che ha commesso un grande errore. Ha vinto due mondiali, ma in cuor suo sa che avrebbe potuto ottenerne facilmente cinque o sei”. David Coulthard, un ex pilota, ha fatto un collegamento tra il passato e il presente di Fernando Alonso: “Credo che oggi lui sia ancora così forte perché è arrabbiato, arrabbiato perché ha vinto solo due titoli iridati, e questo lo porta ad aver bisogno di vincere ancora. Questa è una cosa fondamentale, perché non si perde la velocità, ma il bisogno, e lui avverte ancora questa necessità”.