Marc Marquez era alla seconda gara dal rientro dopo il disastro di Aragon e nessuno (lui per primo) poteva aspettarsi un risultato simile: pole position, che mancava dal 2019, e quarto posto in gara su di un circuito che non gli ha certo reso le cose più facili. Chi si aspettava un Marquez esplosivo nei primi giri e poi in calo sul finale è quindi rimasto sorpreso nel vederlo lì, sempre costante e abbastanza fresco da passare Miguel Oliveira poco prima del traguardo. Lui si è detto soddisfatto e di nuovo capace di guidare come gli piace, ma non ha convinto tutti. Luca Salvadori, nel suo appuntamento Post GP su YouTube, l’ha messa giù dura:“Marquez è fenomenale dove il fisico conta poco, cioè sul giro secco in qualifica sul bagnato. E nelle libere in condizioni miste, dove la guida è molto più dolce e sforzi meno braccio, spalle e via dicendo perché è tutto talento e polso destro”.
È vero, il GP del Giappone ha premiato i piloti più istintivi e Marc Marquez è certamente uno di dei migliori ad improvvisare. Ma, mentre lui rassicura la stampa spiegando che adesso può guidare come ha sempre voluto, le immagini durante il weekend dicono che con la mente Marc è ancora lì, a pensare al braccio. Secondo Salvadori è la stessa situazione vista dopo il terzo intervento: “La cosa che mi fa preoccupare parecchio, i più attenti lo avranno visto, è che dopo ogni turno asciutto Marquez scendeva dalla moto e si toccava la zona clavicola - spalla - braccio, dove appunto si è operato. Mi sembra di rivivere il copione di un anno fa, dove tornato da un’operazione diceva ‘È tutto a posto, mi trovo bene in sella’ e invece stava soffrendo come un cane. Se l’operazione è andata a buon fine ed è completamente ristabilito questi gesti di dolore e fastidio mi fanno pensare”.
Anche perché, e puoi dirlo solo se hai l’occhio allenato del pilota, Marc Marquez non guida con la naturalezza di cui parla nelle interviste: “Soprattutto perché in sella non ha ancora una posizione naturale. Si vede lontano un miglio che compensa: come mette fuori la gamba, come si sposta con il corpo. È proprio innaturale, eppure a fine gara dichiara che riesce a guidare senza problemi né dolori”. Quanto ci sia di vero in questo può saperlo solo il diretto interessato, a noi non resta vedere come andranno le gare. Marc ha sempre ricordato che il suo è pur sempre un braccio con quattro operazioni, ma ad inizio stagione non si è fatto grossi problemi a mentire - come ricorda Salvadori - parlando di un braccio guarito mentre con il suo entourage valutava un nuovo intervento chirurgico.