Le Atp Finals in corso di svolgimento al PalaOlimpico di Torino, dove martedì Jannik Sinner ha ottenuto il primo successo in carriera su Novak Djokovic, rappresentano il torneo più importante, per montepremi e punti in palio, dopo i quattro slam. Il torneo è riservato ai migliori otto atleti del ranking nel singolare e nel doppio: le otto teste di serie sono determinate dai ranking del lunedì successivo all'ultimo torneo stagionale nel calendario dell'Atp World Tour. Nelle prossime righe ci concentreremo solo sul singolare dove i partecipanti dell'edizione 2023 sono Novak Djokovic, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev, Jannik Sinner, Andrej Rublev, Stefanos Tsitsipas, Alexander Zverev e Holger Rune e le riserve (una delle quali pronta a scendere in campo) sono Hubert Hurkacz e Taylor Fritz, nono e decimo del ranking.
Dove si svolgono
Dopo essersi disputate a Londra tra il 2009 e il 2020, dal 2021 le Atp Finals si svolgono sul cemento del PalaOlimpico di Torino, e così sarà fino al 2025. Dopo un primo anno non semplice anche a causa dei postumi della pandemia, dal 2022 l’appuntamento torinese ha fatto registrare numerosi sold out. Medvedev e Djokovic hanno vinto le edizioni torinesi del 2021 e del 2022; nell’albo d’oro recente compaiono anche Zverev, Murray e Federer (che ha vinto per sei volte, come il serbo: i due, oggi, si dividono il record).
Regolamento e formula
Tutti gli incontri di singolare si giocano al meglio dei tre set, con tiebreak in tutti i parziali, compresa la finale. Tutti i match di doppio sono al meglio dei tre set, con punto secco sul 40 pari e match tie-break al terzo set. Gli otto qualificati sono divisi in due gruppi (rosso e verde) da quattro giocatori che si affrontano con la formula del girone all’italiana: il vincitore di ogni incontro guadagna un punto. I primi due classificati di ciascun girone accedono alle semifinali incrociate, il primo di un girone contro il secondo dell'altro. A seguire i due vincitori delle semifinali si affrontano in finale.
Montepremi: punti e denaro
Per quanto riguarda il singolare, la vittoria nel girone vale 200 punti, una vittoria in semifinale 400, la vittoria in finale 500. Se il campione vince da imbattuto guadagna 1500 punti. Insomma, il vincitore del torneo guadagna tra i 1100 e i 1500 punti. Interessantissimo anche il montepremi in denaro, ovviamente: il premio per la partecipazione dei singolaristi che giocano tutti e tre gli incontri del girone è di 325 mila dollari (e 152 mila per le riserve, che in questo 2023), mentre la vittoria nel girone frutta 390 mila dollari, quella in semifinale 1,105 milioni e quella in finale 2,201 milioni. Anche in questo caso è previsto il premio per il campione che vince da imbattuto: 4.801.400 dollari.
Ok, ma a che punto è Sinner?
Jannik Sinner è inserito nel gruppo verde con Tsitsipas, Djokovic e Rune. Dopo avere battuto il greco in due set (6-4 6-4) il 12 novembre (mentre Djokovic batteva Rune), il 14 novembre ha superato il serbo in tre set con il punteggio di 7-5 6-7 7-6 (mentre Rune batteva Tsitsipas per il ritiro di quest’ultimo) e, in virtù di questi risultati, è ora primo nel gruppo e quasi qualificato. Giovedì 16 novembre Sinner affronterà Rune e Djokovic se la vedrà con la riserva Hurkacz (che prenderà il posto di Tsitsipas). Già, Rune: chi è? Vent’anni, danese, ottavo nel ranking (è stato anche quarto, in agosto), non ha ancora vinto uno Slam, come Sinner, ma un Master 1000, a Parigi nel 2022, sì, e fa parte del gruppo di 4-5 tennisti d’élite di una generazione non più next, ma già attuale.
Se Sinner batterà il danese passerà come primo classificato e se la vedrà con il secondo qualificato del gruppo rosso. Ma Sinner potrebbe passare (come secondo) anche in caso di sconfitta con Rune, se Djokovic battesse Hurkacz in tre set (passerebbero Rune come primo e Jannik secondo). Se il danese battesse Sinner in tre set e Djokovic battesse il polacco in due, decisivo sarebbe il quoziente game. Insomma, per capirci: l’altoatesino sarebbe certamente fuori solamente se venisse battuto da Rune in due set e se Djokovic superasse Hurkacz in due set: in quel caso passerebbero il turno il danese come primo e il serbo come secondo.
Per il resto, tutto dipende dalla classifica del girone rosso, e dagli incroci possibili (questo articolo è stato chiuso prima delle sfide di mercoledì). Medvedev, Zverev, Alcaraz, tutto è possibile in semifinale, così pure in finale (in programma domenica 19 novembre) dove, a ben guardare, non è nemmeno escluso che Sinner possa trovare ancora Djokovic, e chissà che la sfida di ieri non sia stata solo un aperitivo.